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Segregata per sposare un nordafricano che voleva la cittadinanza: l'incubo di una 27enne italiana

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Un matrimonio al solo scopo di far ottenere la cittadinanza italiana a un nordafricano si è trasformato in un incubo per una ragazza emiliana. Una storia che è emersa in maniera rocambolesca dalle indagini su un altro fatto, ossia su una frode informatica. I carabinieri hanno scoperto un giro di droga e l’odissea subita da una giovane donna, indotta al matrimonio e poi segregata per giorni in casa. Otto persone sono state denunciate dai carabinieri nella zona di Reggio Emilia.

 

Le indagini sono partite dalla denuncia di una ragazza, 29enne reggiana, che aveva smarrito il cellulare e, dopo aver bloccato e poi riattivato la sua utenza riconfigurando il nuovo smartphone, aveva visto che sulla sua mail erano intercorse comunicazioni di cui non sapeva nulla. Ignoti dal suo smartphone smarrito avevano utilizzato la mail per trasmettere e ricevere documenti sospetti, e così la giovane si è presentata ai carabinieri della stazione di Gattatico denunciando la frode informatica.

 

I militari, partendo dalle indagini su tale denuncia, sono risaliti a un giro di droga nonché a un’altra giovane donna, indotta al matrimonio con l’inganno. Le indagini puntano così sull’autore della frode, un 31enne nordafricano residente in provincia di Verona, che avrebbe utilizzato la documentazione ricevuta sulla mail della 29enne per indurre una 27enne, residente nel modenese, a sposarlo dietro la promessa di un compenso pari a 10.000 euro. Matrimonio da contrarre, secondo quanto emerso, ai soli fini di ottenere la cittadinanza italiana.

 

A questo punto per la 27enne è iniziata l’odissea: il 31enne l’ha privata dei documenti e del cellulare costringendola a restare, contro la sua volontà, prima nell’abitazione di alcuni complici, una coppia di albanesi che abita nel capoluogo reggiano, per poi costringerla in un’altra abitazione in provincia di Verona, questa volta di proprietà di un connazionale. Da qui la donna è riuscita a fuggire. Entrambi i luoghi di "prigionia", stando a quanto sarebbe emerso nel corso delle indagini dei carabinieri di Gattatico, costituivano anche due presunte basi di spaccio di stupefacenti che vedevano convolto sia il 31enne che altri stranieri. Per tanto il nordafricano altri soggetti sono accusati anche di istigazione allo spaccio di stupefacenti. In totale otto persone sono state denunciate in stato di libertà per concorso in sequestro di persona, spaccio di stupefacenti, frode informatica e induzione al matrimonio mediante inganno. 

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