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Il re del tatuaggio Manzo: "I colori non spariranno, vi spiego cosa accade con le norme europee"

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In vigore dal 4 gennaio 2022 le nuove norme europee sui pigmenti per tatuaggi: i colori non spariranno; gli utenti dal 20 gennaio dovranno essere muniti di Green pass per effettuare tatuaggi presso gli studi accreditati
 
Green Pass e tatuaggi: ne parliamo con il tatuatore romano di fama internazionale Marco Manzo
 
E’ notizia di questi giorni che l’UE abbia introdotto una nuova normativa, approvata nel 2020, che elimina alcune sostanze contenute nei pigmenti per tatuaggi, cambiandone anche etichettatura e schede di utilizzo in sicurezza.
 
“I colori per tatuaggi usati sino ad ora negli studi professionali - esordisce Manzo - erano conformi alle risoluzioni europee Resap 2003 e successivamente 2008; pertanto erano certificati atossici e sterili e considerati sicuri. Tutti coloro che sino ad ora si sono tatuati a colori non devono avere timore: infatti, l’Europa aveva già in vigore le normative più stringenti al mondo in merito ai pigmenti, quindi farsi un tatuaggio in Europa era già una grande garanzia. La volontà della UE è in questa occasione quella di rendere ancor più sicuro il mondo del tatuaggio, mandando avanti una tradizione di attenzione verso il nostro settore. I pigmenti colorati per tatuaggi dunque non spariranno, verranno reimmessi sul mercato con le nuove formulazioni a norma probabilmente, da quanto dicono le aziende produttrici, tra il 15 ed il 30 gennaio. Ad oggi, 11 gennaio, per quanto di mia conoscenza, negli studi per tatuaggi d’Europa è arrivato il colore nero certificato secondo Reach. Alcune aziende stanno già immettendo sul mercato i colori, ma siamo ancora in attesa delle schede di sicurezza in Italiano. I fornitori che immettono sul mercato miscele destinate alle pratiche di tatuaggio, dovranno indicare: la dicitura "MISCELA PER TATUAGGI O TRUCCO PERMANENTE".
 
Tatuaggi a Colori: niente paura, solo maggiore sicurezza
 
L'elenco degli ingredienti conformi alla nomenclatura delle denominazioni comuni degli ingredienti, la dicitura "CONTIENE NICHEL, PUO' PROVOCARE REAZIONI ALLERGICHE" se la miscela contiene nichel in quantità INFERIORE ai limiti stabiliti; lo stesso dicasi per il Cromo;
le istruzioni per l'uso sulla confezione in aggiunta, un'altra garanzia di sicurezza per l'utente è il fatto che l'utilizzatore a valle (operatore) condivida le responsabilità giuridiche del produttore/distributore nell'inosservanza del REACH.
 
Va sottolineato che i vecchi pigmenti, vietati ora per i tatuatori, potranno continuare ad essere utilizzati in ambito medico per l’esecuzione di tatuaggi correttivi su esiti cicatriziali di interventi di ex pazienti oncologici, ad esempio per la ricostruzione dell’areola mammaria a seguito di mastectomia, quindi su soggetti considerati fragili, a riprova della loro sicurezza”.

Green Pass e Tatuaggi: tutto quello che c’è da sapere
 
A tutto ciò, si aggiunge dal 20 gennaio l’obbligo di Green Pass per chiunque acceda a locali di servizi alla persona, compresi gli studi per tatuaggi e piercing.
 
“Per i clienti , dal 20 gennaio entrerà in vigore l' obbligo di esibire il green pass per accedere ad uno studio di tatuaggi e/o piercing: in aggiunta a ciò come da sempre avviene nel nostro studio, come da linee guida,  per evitare assembramenti o situazioni potenzialmente pericolose accogliamo i clienti solo su appuntamento sia per i tatuaggi che per i piercing e che, il giorno dell’esecuzione, il cliente dovrà presentarsi a studio da solo, fatto salvo che si tratti di un minorenne o di un disabile, per i quali è consentito un accompagnatore che va comunicato preventivamente. Inoltre, nel nostro studio abbiamo nelle sale sterilizzatori d’aria ed aria filtrata al 96% come avviene nelle sale operatorie”.

Conclude Manzo: “ Il mio consiglio per gli appassionati di tatuaggi e piercing, è quello di rivolgersi esclusivamente ai professionisti autorizzati del settore, che sono controllati e possono dare le massime garanzie di sicurezza alla clientela. Le norme europee, hanno introdotto il penale per gli abusivi, che potrebbero utilizzare pigmenti non a norma o provenienti da mercati paralleli, cosa altamente improbabile negli studi professionali “.

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