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Spaccatura nel governo sull'obbligo vaccinale: Mario Draghi vuole costringere tutti all'iniezione

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Manca ancora l’intesa sulla gestione del Covid e del vaccino all’interno del governo. Più che sulle singole misure - discoteche, mascherine all’aperto e dispositivi FFP2 - il vero dibattito in cabina di regia tra il premier Mario Draghi e le forze di maggioranza c’è stato, riferiscono all’Adnkronos fonti di governo, sull’estensione dell’obbligo di vaccino nella pubblica amministrazione, o meglio per i 950mila dipendenti che al momento ne sono esclusi, visto che per le scuole, la sanità e le forze dell’ordine l’obbligo vaccinale è già in vigore. Il presidente del Consiglio, viene spiegato, sarebbe per chiudere ora la ‘partita’ della Pa, ma poi estendere l’obbligo anche ai lavoratori del settore privato, nessuno escluso. 

 

 

Le forze di maggioranza hanno posizioni diverse, sia sull’immediata estensione dell’obbligo ai dipendenti pubblici, sia sul passaggio successivo, che vedrebbe tutti i lavoratori raggiunti dall’obbligo di iniezione anti-Covid. Terminata la cabina di regia sul Pnrr, è ripreso a Palazzo Chigi il confronto tra il premier Draghi e i capidelegazione delle forze di maggioranza sulle misure anti-Covid: si cerca di ridurre le distanze tra le forze che compongono la maggioranza.

 

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