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Covid, il picco tra Natale e Capodanno. Bomba sulle feste, Massimo Galli: ormai non lo possiamo più evitare

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La risalita dei contagi arma gli esperti. Mercoledì 15 dicembre ad Agorà, il programma condotto da Luisella Costamagna su Rai3, torna Massimo Galli, infettivologo recentemente pensionato dall'ospedale Sacco di Milano. 

 

"Il picco dei casi? Entro Natale o subito dopo. Questo non lo possiamo evitare, perché dovremmo aver vaccinato molto di più un mese fa. Ora dobbiamo cercare di arginare il fenomeno prevedendo l'arrivo, ormai scontato, della variante Omicron. Che forse è in giro da ben più tempo di quello che si è pensato finora", ha detto il professore. 

 

L'Oms ha parlato di uno tsunami di contagi in arrivo, con la nuova mutazione destinata a diventare presto dominante in Europa. Dobbiamo correre con le terze dosi per una protezione completa "anche perché non altri strumenti", dice Galli. Entrando nel merito delle misure politiche, come lo stato di emergenza prorogato al 31 marzo e le normative del super green pass, l'infettivologo commenta che l'Italia in questo senso è "un passo avanti", e gli altri Paesi ci stanno rincorrendo. "Però con tutta franchezza non abbiamo una certezza assoluta del risultato e dobbiamo mantenere alta l'attenzione. Non parlo di misure drastiche, ma l'emergenza c'è eccome". 

 

"I risultati ci dicono che siamo messi meglio di altri ma il dato di fatto che ieri avevamo oltre 20mila nuovi casi diagnosticati, anche se su quasi 800mila tamponi". Il vaccino "ha cambiato gli orizzonti, dice l'infettivologo, ma il virus ci ha attaccato nei nostri punti deboli. La variante Omicron si è diffusa in una zona del mondo con un tasso di vaccinazione vergognosamente basso per colpa" dell'Occidente. 

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