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No-vax romana si cura da sola e muore dopo 10 giorni: aveva nascosto a tutti il Covid

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Antonio Sbraga
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Per 10 giorni ha tentato di curarsi da sola, «con l'antibiotico per i denti», così è riuscita a dire con uno degli ultimi soffi di voce al telefono del suo medico curante, che ha tentato invano di convincerla a ricoverarsi: «No, io in ospedale non ci voglio andare». Due ore dopo ha esalato il suo ultimo respiro a casa, da sola, con la nipote che ha dovuto far sfondare la porta per tentare l'estremo, disperato soccorso. Così è morta di Covid ieri una donna romana di 66 anni, no vax «che non soffriva di nessuna patologia particolare, ed è la cosa che rende ancora più inaccettabile la sua morte», racconta scuotendo la testa il suo medico di famiglia, che è stato tenuto all'oscuro della sua positività fino a ieri mattina. «Mi ha telefonato sua sorella, anche lei una no vax dichiarata come la mia paziente 66enne, per chiedermi se potevo prescriverle una bombola d'ossigeno da farle recapitare a casa. A quel punto ho capito ed ho chiesto perché non mi avevano avvertito», racconta ancora incredulo il camice bianco.

 

 

«Allora le ho subito telefonato, ma parlava davvero con un filo di voce ed ho insistito per il ricovero, ma non c'è stato nulla da fare per convincerla. Però la nipote ha chiamato lo stesso il 118, anche perché nel frattempo aveva portato la bombola d'ossigeno a casa, però non le apriva e non rispondeva più nemmeno al telefono». Diventato muto anche per il medico che dall'altro capo della cornetta, ha subito paventato il tragico esito. Erano troppi quei 10 giorni passati senza le cure appropriate dopo la positività al tampone, «effettuato il 22 novembre in un laboratorio privato, così mi ha detto la sorella - conclude il medico di base -. Non mi riesco a capacitare del fatto che, nonostante si parli tanto di tracciamento, il mio studio non sia stato avvertito che era stata riscontrata una positività relativa ad una mia paziente. Possibile che non ci sia uno dei tanti uffici dell'Asl deputato alla trasmissione di questi semplici, ma fondamentali dati? Forse, chissà, avremmo potuto evitare una morte così assurda».

 

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