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Uno su dieci ha un difetto genetico, cosa succede nelle terapie intensive

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Occhio ai Covid party. Anche di questo si è parlato nella puntata di "Agorà Weekend" andata in onda domenica 28 novembre su Rai3. Nelle ultime settimane, soprattutto in Alto Adige, si sono susseguiti i cosiddetti Covid party, feste organizzate per facilitare i contagi e così evitare la vaccinazione. Per il professor Giuseppe Novelli, genetista del Policlinico di Tor Vergata, si tratta di pura follia dal momento che contagiarsi espone il paziente ad altissimi rischi per la sua salute. "Il 10% dei pazienti gravi ricoverati in terapia intensiva ha un difetto genetico nella risposta al coronavirus - dichiara Novelli - Per questo è bene non fare questi Covid party. Il virus, infatti, circola e, replicandosi, muta".  

 

 

 

 

 

Novelli ha affrontato anche il tema della vaccinazione. "Siamo ottimisti - ha spiegato - Produrremo altri meccanismi di protezione ed è importante fare la terza dose". Poi la questione della modifica ai vaccini. "Si stanno già facendo - assicura il genetista - ma vanno ancora sperimentati. Per questo è impossibile in questo momento fare una previsione su quando potranno essere messi in commercio. Bisognerà prima fare tutto il percorso attraverso le agenzie regolatorie".  

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