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La spy-story dietro l'ok ai Mondiali di calcio in Qatar: svelati i segreti di un ex agente della Cia

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Un ex agente della Cia ha spiato per anni i più importanti funzionari del mondo del calcio mentre lavorava per il Qatar, che nel 2010 ha ottenuto l'organizzazione del Mondiale in programma il prossimo anno. E' quanto emerge da una inchiesta dell'Associated Press. Il paese arabo ha cercato di trarre un vantaggio nell'assicurarsi l'evento, al quale erano interessati anche Stati Uniti e Australia, assumendo l'ex ufficiale della Cia Kevin Chalker. L'uomo, che ha lavorato per il Qatar anche negli anni successivi, ha spiato alti dirigenti del pallone e paesi rivali per venire a conoscenza di eventuali offerte.

 

 

Il lavoro di sorveglianza prevedeva che qualcuno fingesse di essere un fotoreporter per tenere d'occhio le offerte di nazioni rivali. Secondo i documenti in possesso di AP gli agenti che lavorano per Chalker e lo sceicco del Golfo Persico hanno anche cercato i registri delle telefonate di almeno un alto funzionario della Fifa prima del voto del 2010. I documenti della società di Chalker, la Global Risk Advisors, evidenziano anche gli sforzi compiuti dalla compagnia per conquistare il principe di Giordania Ali Bin Al-Hussein, una figura chiave nel mondo del calcio che si è candidata alla presidenza della Fifa nel 2015 e 2016. In un documento del 2013, Global Risk Advisors raccomandava al Qatar di concedere dei fondi a un'organizzazione per lo sviluppo del calcio gestita da Ali, spiegando che "aiuterebbe a consolidare la reputazione del Qatar come presenza benevola nel calcio mondiale". 

 

 

L'intero quadro del lavoro di Chalker per il Qatar non è chiaro, ma AP ha esaminato una varietà di progetti presentati da Global Risk Advisors tra il 2014 e il 2017 che evidenziano proposte correlate non solo alla Coppa del Mondo. Sono state esaminato centinaia di pagine di documenti della società di Chalker, incluso un aggiornamento di un progetto del 2013 che include diverse foto dello staff di Chalker in compagnia di funzionari del mondo del calcio. L'ex agente della Cia ha rifiutato di rispondere alle domande sul suo lavoro per il governo del Qatar, aggiungendo che alcuni dei documenti esaminati da AP sono falsi, senza però fornire alcuna prova a sostegno della sua posizione. Sia la Fifa guidata da Gianni Infantino che funzionari governativi del Qatar hanno rifiutato di commentare la vicenda.

 

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