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Non è L'Arena, Gianluigi Paragone contro Matteo Bassetti: "Figlio di papà". E il prof chiude il collegamento

Giada Oricchio
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“Figlio di papà raccomandato”, “La querelo”. E’ violentissimo lo scontro tra Matteo Bassetti e Gianluigi Paragone a “Non è l’Arena”, il talk politico di LA7. No vax e nuova stretta sul green pass sono i temi che infiammano lo studio di Massimo Giletti mercoledì 17 novembre. Bassetti ritiene utile il green pass e contesta i dati al ribasso della pandemia citati da Paragone: “Finora ho sentito delle panzane. Il vaccino serve a evitare la malattia grave e a ridurre il contagio tra il 70 e l’80% a seconda del vaccino. Paragone studi e si prenda la laurea in medicina se vuole parlare di dati”, “Peccato che non ho un papà che mi piazza nel suo stesso reparto, visto che devo sentirmi dire certe cose, ricordo che Bassetti è figlio di papà, ci sta, lei è un figlio di papà” replica con un certo livore Paragone, mentre Luca Telese lo invita a non fare battute personali.

L’infettivologo scatta e osserva che il suo interlocutore probabilmente passa la vita a invidiare il prossimo e sottolinea di essere orgoglioso di essere figlio di un medico che si occupava di malattie infettive ricordando però che “è morto 17 anni fa. io la mia carriera l’ho fatta e ho fatto tutto l’iter”. Ma Paragone continua nella provocazione: “E’ vero o no che lei è primario nello stesso reparto di suo padre all’ospedale San Martino di Genova? Non si deve permettere di fare il più figo del bigoncio. Non sta parlando da un pulpito particolare, l’ho rimesso a terra perché siamo alla pari. Ha fatto tantissime cose? Dopo Udine è andato a Genova…”.

Non è chiaro cosa voglia dire, ma è lampante l’insinuazione: Matteo Bassetti sarà anche bravo, ma è raccomandato. Massimo Giletti passa la parola a un’altra ospite ma quando torna a interloquire con l’infettivologo parte il secondo pesantissimo round. “Stasera è stata detta una cosa gravissima che ho già passato agli avvocati. Paragone ha insinuato che sono  diventato primario e professore universitario perché sono figlio di mio padre, io ho vinto regolari concorsi e si deve prendere le sue resposanbilità, domani riceverà una querela” annuncia Bassetti e il giornalista lo aggredisce nel contenuto e nel tono: “Lei può querelare il mondo, ma è un dato di fatto. Io sono contento però perché quando andremo a processo capiremo tutto il suo percorso accademico, la sua letteratura, i suo idati, quando era a Udine e poi è andato a Genova, ci dobbiamo andare a processo, eh… ci dobbiamo andare.. .la pianti di fare il mammalucco… io non sono un violento, la deve piantare!”.

Ancora una volta Giletti getta acqua sul fuoco, dà la pubblicità, ma al rientro è costretto ad annunciare con rammarico che Bassetti ha abbandonato il collegamento e Luca Telese asfalta un Paragone balbettante: “Ti aveva messo in difficoltà sui numeri perché lui li conosce meglio e te puoi rispondere sui numeri, puoi dire che hai studiato sul piccolo chimico e che la laurea non ti serve, invece lo attacchi con un colpo basso personale per delegittimarlo è una tecnica. Se invece di attaccarlo sulla materia lo attacchi sulla persona nel momento in cui è sotto scorta, è squadrismo. Suo padre è morto 17 anni fa, sai quando lui è stato nominato? Volevi insinuare, la tua era un’insinuazione, è squadrismo”.

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