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Si pensa al green pass a due velocità. Ma da Palazzo Chigi frenano: niente nuove misure, per ora…

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Per ora non si cambia nulla, ma le ipotesi di una modifica al green pass è sempre più nell’aria. La proposta di eliminare la concessione della certificazione verde per chi effettua un tampone, che sia rapido o molecolare, è arrivata direttamente da Walter Ricciardi, professore di igiene e consulente del ministro della Salute Roberto Speranza. L’ultima ipotesi avanzata è quella di avere un certificato che viaggi su un doppio binario: uno per il posto di lavoro e uno per le attività ludico-ricreative.

 

 

Come riferisce Tg com, il tampone negativo resterebbe valido per permettere di lavorare, invece per andare al ristorante, al bar, al cinema e allo stadio bisognerebbe aver fatto per forza il vaccino o mostrare di essere guariti dall’infezione in precedenza. Una dura stretta per quella fetta di no-vax che ancora non ha ricevuto alcuna dose di prodotto contro il Covid. Più concreta la chance che il green pass vada esibito anche nel 2022, con una validità della norma fino a giugno dell’anno prossimo. 

 

 

Sul fronte vaccino ai bambini il governo è orientato, se il parere dell’Ema sulle vaccinazioni per la fascia tra i 5 e gli 11 anni sarà positivo (è previsto per metà dicembre), a iniziare la campagna vaccinale anche per i più piccoli, con l’ipotesi dell’estensione del green pass obbligatorio per l’accesso a buona parte delle attività per i bimbi. Inoltre si pensa a potenziare le terze dosi, applicare tempestivamente il sistema dei colori con zone rosse locali. Da Palazzo Chigi spiegano però che “non sono allo studio nuove misure, si va avanti sulla via tracciata con il green pass e si continua a spingere la campagna di vaccinazione”. A dicembre, fanno sapere fonti vicine al Premier, si farà però una valutazione con i dati aggiornati.

 

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