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Arriva la stretta sui cortei. Centri storici vietati a no green pass e no vax

Giusi Brega
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Basta manifestazioni nei centri storici. Saranno consentiti solo sit-in ben lontani da obiettivi sensibili, come sedi di partito, sindacati e in generale luoghi istituzionali. Qualora le regole non fossero rispettate, le forze dell’ordine interromperanno la manifestazione.

Scatta il giro di vite del ministero dell’Interno sui cortei, soprattutto quelli contro il Green pass che, ormai ogni sabato, paralizzano il centro storico di molte città, come Milano e Trieste. L’obiettivo è evitare problemi di sicurezza pubblica, ridurre disagi a cittadini e commercianti e, soprattutto, limitare pericolosi assembramenti di «No-vax». Il tutto garantendo il diritto a manifestare, ma nel pieno rispetto delle regole e, soprattutto, della salute di tutti.

 

Un concetto ribadito anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che, all’apertura della 38ma assemblea nazionale dell’Anci, ha voluto ribadire che «le forme legittime di dissenso non possono mai sopraffare il dovere civico di proteggere i più deboli: dobbiamo sconfiggere il virus, non attaccare gli strumenti che lo combattono».

 

«Non possiamo correre il rischio di dover fronteggiare nuove emergenze, come altri Paesi Ue stanno sperimentando. Ne va della salute pubblica e dell’economia del Paese», ha dichiarato il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia che ha diffuso la nota con la quale il Viminale ha comunicato le nuove restrizioni - «mi auguro momentanee e circoscritte» - in vigore da oggi. Il diritto ad esprimere il proprio dissenso contro il certificato verde resta tutelato, ma «continuare così ogni fine settimana con le città messe in difficoltà è poco rispettoso nei confronti della legge», continua Sibilia.

Quella del Viminale è una decisione che arriva a pochi giorni dalla denuncia di Confcommercio che ha sottolineato come le manifestazioni dei «No green pass» abbiano fatto perdere ai commercianti il 30% del fatturato. Una situazione difficile, che ha spinto la confederazione a lanciare, a Milano, una petizione per chiedere alla «minoranza» di non paralizzare la città «ogni sabato» con «cortei ripetitivi» tenendola «sotto scacco». E, soprattutto, creando perdite economiche «in vista del periodo natalizio».

 

Di «gravissimi danni economici provocati da cortei non autorizzati, o che comunque deviano dal percorso concordato proprio con l’intento di creare il caos» e che «hanno già mandato in fumo decine di milioni di euro» parla anche la senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli che sottolinea come «le priorità» siano «garantire sia la sicurezza sanitaria che la ripresa economica».

«Bisogna manifestare e nella maniera giusta ma quando si degenera bisogna prendere decisioni», prosegue il sottosegretario Sibilia che chiarisce che comunque il divieto di cortei «vale per tutte le manifestazioni, non solo quelle di protesta contro il Green pass».

In ogni caso «si devono tenere le distanze ed indossare la mascherina laddove ci sono assembramenti», ribadisce Sibilia tornando sulle parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, sull’obbligo di legge di indossare le mascherine dove «ci sono tantissime persone».

E vista la risalita dei contagi - spiega il sottosegretario all’Interno - saranno intensificati i controlli sul Green pass.

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