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Guerra in famiglia per il vaccino: il figlio porta la madre no-vax in tribunale. La decisione del giudice

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Una sentenza storica dal Tribunale di Pavia sul vaccino. Ad essere contrapposti nell’aula sono state un 60enne e la sua ex moglie, 51 anni, apertamente no-vax, che non permetteva al figlio di 17 anni di ricevere la sua dose di vaccino anti-Covid. Il giovane, in quanto minorenne, per ricevere l’inoculazione doveva avere l’assenso di entrambi i genitori, cosa che non era mai però avvenuta, costringendo il ragazzo a rinunciare a gran parte della sua vita sociale in compagnia degli amici vaccinati e anche alla possibilità di allenarsi in palestra. Senza somministrazione il ragazzo era inoltre costretto a rimanere in quarantena dopo un caso di positività a scuola, senza poter rientrare in classe con la stessa tempistica degli altri compagni di studi.

 

 

La sentenza, spiega Il Giornale, è stato firmata dal giudice pavese Marina Bellegrandi che ha dato ragione al padre del ragazzo, che ha portato l’ex in tribunale per difendere la scelta del figlio, visto che anche lui era favorevole alla vaccinazione. “Mi voglio vaccinare perché non mi voglio ammalare né voglio eventualmente trasmettere il virus a terzi” le parole del giovane in tribunale. La madre ha invece portato alcuni studi tedeschi che sconsigliano la vaccinazione ai minori di 18 anni, cercando di farsi dare ragione e continuare almeno fino alla maggiore età a non dare l’ok alla vaccinazione. Il giudice ha però accolto le richieste del padre ed ha condannato la madre al pagamento delle spese processuali. 

 

 

Nella sentenza si evidenzia come la donna non abbia interesse “a tenere conto, oltre che di rischi oggettivi, della paura di ammalarsi di Covid e del disagio di sentirsi escluso o ostacolato dal vivere una normale socialità del figlio, oltre che, appunto, della sua volontà di persona che sarà a breve maggiorenne”. Una volta arrivato il via libera dal tribunale il ragazzo ha subito prenotato la sua dose e in settimana riceverà l’iniezione.

 

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