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Incredibile Sibilia, per difendere la Lamorgese la inguaia ancora di più. Cosa scappa al grillino ad Agorà

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L'obiettivo del sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia doveva essere quello di difendere l'operato della ministra Luciana Lamorgese dopo le evidenti mancanze nella gestione dell'ordine pubblico per gli scontri no green pass a Roma. Ma l'esponente del Movimento 5 Stelle martedì 12 ottobre ad Agorà, il programma condotto da Luisella Costamagna su Rai2, segna un clamoroso autogol.

 

Dopo le violenze e l'assalto alla sede della Cgil da parte di estremisti di Forza Nuova si temono altri fronti caldi, non solo dall'area neo-fascista anche da parte di realtà del mondo anarchico e antagonista. "L'attenzione è sempre altissima, abbiamo visto una escalation di azioni da condannare - ammette il grillino - parliamo di violenza senza merito, non si capisce come Forza Nuova abbia fatto da ricettacolo di tanti estremisti che sono stati chiamati da tutta Italia e sono arrivati con i camion, le moto, i mini-van e alcuni di questi sono stati anche fermati alle porte di Roma".

Insomma, dalle parole del sottosegretario della Lamorgese si desume che i violenti siano arrivati da tutta Italia rispondendo ad appelli spesso pubblici, e molti sono stati anche fermati. Eppure per ore sono stati liberi di fare il proprio comodo in città. 

 

Nonostante questo Sibilia difende a spada tratta il capo del Viminale, arrivando ad accusare la Lega di Matteo Salvini in un acrobatico scaricabarile di responsabilità. "Le nostre forze dell’ordine hanno contrastato l’assalto di sabato e non hanno bisogno di difese d’ufficio, così come il ministro Lamorgese viene attaccato in maniera pretestuosa: vale la pena di ricordare intanto che il ministro non è il questore di Roma e poi che la delega alla pubblica sicurezza, al Viminale, è in capo alla Lega di Salvini", ha detto il grillino. 

 

Sulle manifestazioni no green pass il sottosegretario ha detto che "non ha alcun senso questo tipo di protesta". A Roma "c'erano anche manifestanti pacifici. Va contemperata l'esigenza dell'articolo 21 della Costituzione" e del diritto di manifestare, ma come "governo dobbiamo fare delle scelte per ripartire", come le misura del green pass. Dobbiamo decidere se vogliamo ripartire o chiudere" come sarebbe inevitabile andando dietro ai no vax, è il ragionamento del sottosegretario. 

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