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Agorà, “in arrivo l'arsenale contro il Covid”. L'annuncio del pneumologo Richeldi: ecco gli altri antivirali

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Le armi in mano ai medici per combattere la battaglia contro il Covid hanno subito un incremento notevole in un anno di ricerche approfondite sul virus arrivato dalla Cine nell’inverno a cavallo tra il 2019 e il 2020. L’ultima grande speranza, dopo il boom dei vaccini, è stato dato dalla pillola anti Covid della Merck, accolta positivamente da Anthony Fauci, l’infettivologo americano principale consigliere sanitario della Casa Bianca: “Il molnupiravir è il primo degli antivirali studiato specificatamente contro questo virus. Gli antivirali che abbiamo usato fino ad ora erano stati studiati per altri virus, in particolare per l’Hiv”. 

 

 

La soddisfazione per questo passo avanti della scienza è evidente e anche Luca Richeldi, direttore di Pneumologia del Policlinico universitario Gemelli di Roma, non nasconde quanto sia utile questa scoperta nel corso della puntata del 4 ottobre di Agorà, programma di Rai3 condotto da Luisella Costamagna: “I dati sono relativamente incompleti e preliminari ma sono convinto che ne arriveranno ancora più importanti. Quindi antivirali e anticorpi monoclonali diventeranno un po’ il cardine della terapia dei pazienti che sviluppano l’infezione, insieme a quei farmaci soppressori della risposta immunitaria eccessiva che Aifa ha già approvato”. 

 

 

“L’armamentario - prosegue l’esperto - che abbiamo oggi nei nostri ospedali per combattere la malattia nelle persone colpite dal virus è enormemente superiore e più efficace di quella che avevamo un anno fa. L’antivirale della Merck non è il primo, ne arriveranno anche altri”.

 

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