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Stadi e cinema con più gente. Vertice del Cts: come cambia la capienza in impianti e teatri

Gianni Di Capua
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Aumentano le capienze di stadi, teatri e cinema. Una salita graduale e non ancora un tutto esaurito ma il Comitato tecnico scientifico viene così almeno parzialmente incontro alle richieste che arrivano da due mondi, quello della cultura, e quello dello sport, fra i più colpiti dalla pandemia. Tanto il ministro della Cultura, Franceschini quanto il presidente del Coni, Malagò, si erano fatti a più riprese portavoce di un disagio latente nelle rispettive aree di competenza, specie ora che è entrata in vigore la misura del Green pass. 

 

Dopo la riunione pomeridiana il Cts «sulla base dell’attuale evoluzione positiva del quadro epidemiologico e dell’andamento della campagna vaccinale» ha ritenuto di prendere in considerazione allentamenti delle misure in essere, pur sottolineando «l’opportunità di una progressione graduale nelle riaperture, basata sul costante monitoraggio dell’andamento dell’epidemia combinato con la progressione delle coperture vaccinali nonché degli effetti delle riaperture stesse». Per quanto riguarda le manifestazioni sportive ci sarà un aumento della capienza massima delle strutture all’aperto al 75% e quelle al chiuso al 50% in zona bianca. Il Cts, allo stesso tempo, raccomanda che la capienza negli impianti debba essere rispettata utilizzando tutti i settori e non solo una parte al fine di evitare il verificarsi di assembramenti in alcune zone e che siano rispettate le indicazioni all’uso delle mascherine chirurgiche durante tutte le fasi degli eventi.

 

In merito a cinema, teatri e sale da concerto invece la capienza sarà al 100% all’aperto e all’80% al chiuso in zona bianca. Un’indicazione che «potrà essere rivista nell’arco del prossimo mese». Rispetto all’accesso ai musei, invece, non vengono posto limitazioni ma si raccomanda di garantire l’organizzazione dei flussi per favorire il distanziamento interpersonale in ogni fase con l’eccezione dei nuclei conviventi. Un’altra questione che dovrà essere affrontata a stretto giro di posta, specie se la curva epidemiologica proseguirà nella sua discesa, è quella relativa alle quarantene dei vaccinati. «È un momento di attenzione, stiamo attenti ai contagi, poi penso sia auspicabile e di buon senso liberarli», dichiara il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. Un discorso che riguarda anche il mondo della scuola. La parola d’ordine è «buonsenso», dice ancora Sileri, poi «dipenderà ovviamente dal tipo di classe». La sensazione è che su questo ultimo punto le eventuali decisioni verranno prese più avanti. Per verificare se il ritorno al 100% in aula porterà a un aumento dei contagi infatti, secondo gli esperti, servono ancora 2-3 settimane.

 

Sul fronte vaccinale, parte il terzo ciclo della campagna di massa: da oggi, chiarisce una circolare del ministero della Salute, riceveranno la terza dose anziani di età superiore agli 80 anni, ospiti delle rsa e medici, infermieri e personale sanitario over 60 o con patologie. Tecnicamente viene chiamata «booster», serve a «ridare forza» all’immunizzazione e proprio per questo viene somministrata partendo dalle categorie più a rischio o più esposte.

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