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Scuola, la beffa del concorso docenti. Centinaia di insegnanti hanno vinto ma non ottengono la cattedra

Dario Martini
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Hanno vinto il concorso straordinario per la scuola. Ma rischiano seriamente di non vedersi assegnata la cattedra che spetta loro di diritto. È la situazione paradossale che stanno vivendo molti docenti del centro Italia, "vittime" della paralisi nella pubblicazione delle graduatorie da parte dell’ufficio scolastico regionale del Lazio. Un black out di cui il ministero dell’Istruzione, guidato da Patrizio Bianchi, pare non essersi accorto, nonostante negli ultimi giorni sia stato sommerso da un mare di proteste. L’immissione in ruolo dei professori risultati idonei deve avvenire tra pochi giorni, il primo settembre. Ma senza le graduatorie di merito, questi insegnanti dovranno aspettare ancora un anno. Un brutto colpo per centinaia di professori di francese, di inglese, di filosofia e di molte altre materie insegnate alle scuole medie e superiori. All’ufficio scolastico del Lazio fanno capo le altre regioni del centro Italia, dalla Toscana alla Sardegna, dall’Abruzzo all’Umbria fino alle Marche. Alcuni docenti hanno preso carta e penna e hanno scritto al ministero dell’Istruzione affinché intervenga al più presto. Ma non è successo nulla.

 

 

Del caso si sono accorti due deputati del Pd, Lucia Ciampi e Walter Verini, che hanno presentato un’interrogazione a Bianchi: «È necessario un intervento che proroghi, come già previsto per altre tipologie di concorsi, la data pubblicazione delle graduatorie». Sono intervenuti anche i parlamentari di FdI, Carmela Bucalo e Paola Frassinetti, i quali parlano di un ministro «scollegato dalla realtà». Caso emblematico è quello della classe di concorso AA24 (lingua e cultura francese per le superiori) che riguarda i docenti vincitori in Toscana, Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche. Hanno sostenuto le prove a ottobre e a febbraio. Come detto, l’ufficio scolastico laziale è quello designato a stilare le graduatorie. Dei 158 candidati, gli idonei sono 78. I risultati sono stati pubblicati il 19 luglio. L’ufficio scolastico deve solo aggiungere i titoli al voto della prova scritta. Tra i vincitori c’è Roberta Valesani, professoressa di Grosseto, che spiega: «In quanto docenti in servizio a tempo determinato nella scuola statale, i titoli erano già stati verificati e convalidati prima del nostro inserimento nell’anagrafe docenti». Tra l’altro il 21 agosto è scaduto il termine per l’assegnazione delle supplenze. «Paradossalmente – aggiunge Valesani – in alcuni casi ci saranno docenti che, pur non avendo partecipato al concorso o non avendo superato la prova, si vedranno assegnare cattedre al posto nostro». Quindi, alla fine «per cause indipendenti dalla nostra volontà saremo immessi in ruolo solo a partire dall’anno scolastico 2022/2023».

 

 

Protestano anche i docenti della classe di concorso AB25 (inglese alle scuole medie) per le regioni Lazio, Marche e Abruzzo. Hanno avviato una petizione per la proroga dei termini di immissione in ruolo. Ieri sera avevano già ottenuto più di mille firme. Ricordano che «a causa delle difficoltà organizzative dell’ufficio scolastico regionale per il Lazio e di vari malfunzionamenti che hanno interessato la piattaforma predisposta per la correzione da remoto da parte della commissione, gli esiti della nostra prova sono stati pubblicati soltanto il 26 luglio, ben 9 mesi dopo lo svolgimento». Anche loro denunciano lo stesso paradosso: «A pochi giorni dalla partenza dell’anno scolastico non siamo riusciti a ottenere l’immissione in ruolo e i posti destinati a noi potrebbero andare ai nostri colleghi della prima fascia delle GPS (graduatorie provinciali per le supplenze, ndr). Ci sentiamo vincitori di serie B, inascoltati e presi in giro». Di «grave abuso» parlano anche i vincitori della classe A018, quella di filosofia e scienze umane per Lazio, Sardegna e Toscana. Nel mirino c’è sempre l’ufficio del Lazio. «La graduatoria non è altro che il risultato della somma dei titoli, non richiede particolari sforzi di astrazione. Malgrado ciò, a distanza di mesi dalla pubblicazione dei risultati tutto tace». Proteste dello stesso tenore arrivano dai docenti che hanno vinto il concorso per la classe AJ56 (strumento musicale-pianoforte alle medie) e AA40 (scienze e tecnologie elettriche ed elettroniche), (BO15 laboratori di scienze e tecnologie elettriche ed elettroniche per Lazio e Abruzzo). Il senatore leghista Mario Pittoni, vicepresidente della commissione Cultura al Senato, non è ottimista: «Per le classi di concorso le cui commissioni hanno consegnato i lavori a luglio o addirittura ad agosto è oggettivamente difficile che si riesca a completare la graduatoria entro il 31 agosto».

 

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