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Liberi in primavera? Garattini smonta le previsioni di Fauci: cosa non sappiamo su Covid e vaccino

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La voce di Anthony Fauci, capi dei virologi americani e consigliere della Casa Bianca, è tra le più ascoltate durante la pandemia. E farà discutere l'intervista rilasciata alla Cnn in cui il direttore del National institute of allergy and infectious diseases fa stime e previsioni sulla variante Delta. 

 

La svolta nella pandemia  non si vedrà prima della primavera 2022, a patto che scettici e contrari a vaccinarsi: "Se buona parte dei circa 90 milioni di americani che non si sono vaccinati lo farà entro l'inverno, per la primavera avremo un buon controllo della situazione". Un dietro front rispetto alla dichiarazione precedente, che parlava dell'autunno. "Non un anno, ma 7-8 mesi". 

 

"La variante Delta ha una capacità straordinaria di passare da persona a persona - ha detto Fauci - Quindi dipende da noi. Se continuiamo a indugiare senza far vaccinare chi dovrebbe essere vaccinato, la pandemia persiste, portando allo sviluppo di un'altra variante che potrebbe complicare le cose". Che percentuale di vaccinati è sufficiente per stroncare la ripresa dei positivi? "Potrebbe essere il 99 o l'85%, non lo sappiamo. Dobbiamo vaccinare la maggior parte delle persone possibili, è quello l'unico numero auspicabile".

 

Sul tema interviene anche  Silvio Garattini, presidente dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, che non si espone sulla fine dell'emergenza. "Penso che l'unica cosa importante sia che ci vacciniamo tutti. Così abbiamo maggiori chance di tornare alla normalità. Quando la pandemia finirà non lo sappiamo. Anche perché, finché non vacciniamo tutto il mondo, il virus continuerà a sviluppare varianti che non possiamo prevedere", ha detto al Corriere. All'Adnkronos Salute Garattini ha ribadito: "Io non faccio l’indovino di mestiere e non voglio dire una data, perché se facciamo troppe previsioni facciamo più confusione che informazione. Credo che si debba solo dire quello che sappiamo, è cioè che la vaccinazione è certamente un elemento utile per diminuire le possibilità di contagio e soprattutto la gravità della malattia. Penso quindi che l’unica cosa importante sia che ci vacciniamo tutti. Solo così abbiamo maggiori probabilità di tornare a una qualche normalità".

"Quando si finirà" con il virus "non lo sappiamo - ribadisce - Anche perché, finché non vacciniamo tutto il mondo, il virus continuerà a girare e avrà varianti che oggi non sappiamo prevedere".

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