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Pericardite acuta dopo il vaccino Pfizer: l'odissea in ospedale e le assurde dimissioni dal pronto soccorso

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Una storia di malasanità che riguarda un ospedale di Lucca e una paziente che aveva appena ricevuto il vaccino Pfizer contro il Covid. A raccontare l’agghiacciante susseguirsi degli eventi è la stessa donna tramite le colonne di luccaindiretta.it: “Dopo due accessi in pronto soccorso, ore e ore di esami, visite di medici di turno e pneumologi, telefonate tra di loro per avere un consulto perché non ci capivano nulla e ore di stallo in barella mi sono sentita dire alla prima dimissione 'Signora lei ha la ansia si prenda un ansiolitico'. Al secondo accesso 'Noi non sappiamo quali esami farle ancora, non sappiamo cosa abbia, se resta valuteremo piano piano il da farsi, se non si fida di noi può andare in un altra struttura'. Ho firmato e me ne sono andata dopo aver parlato con i medici di turno i quali, non sapendo più cosa fare, mi avrebbero fatto una scintigrafia polmonare anche se avevo fatto un angiotac con contrasto risultata negativa”.

 

 

“In più nella mia notte di degenza - prosegue la donna - sono stata esaminata da un cardiologo, il quale mi ha fatto un ecocuore dove ha refertato che il pericardio non aveva alcun tipo di problemi. Sono dovuta andare a Pisa, piegata in due e senza forze. Lì in tre ore mi hanno diagnosticato una pericardite acuta. Abbiamo passato tre giorni di inferno non sapendo cosa avessi. Voglio precisare che ho fatto presente, più e più volte, di aver iniziato ad accusare i sintomi dal giorno dopo aver fatto la seconda dose di Pfizer. Mi hanno sempre detto che non era possibile. A Pisa - conclude il racconto - hanno confermato che tra le cause, la mia malattia potrebbe essere stata anche da quello”. Qualcuno dovrebbe prendersi le proprie responsabilità, visto che la donna parla con le cartelle cliniche alla mano.

 

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