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Il rave party nel viterbese continua e fa paura. Ma lo Stato non interviene

Luigi Frasca
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Il rave party vicino al Lago di Mezzano, nel Viterbese, arriva al quinto giorno, mentre cresce la paura degli abitanti dei paesi vicini al maxi assembramento di giovani arrivati da tutta Europa. Prefettura e forze di polizia monitorano la situazione: la scelta fatta è di evitare un intervento diretto per sgomberare l'area, cercando piuttosto di arrivare ad un accordo con i promotori per fare in modo che il rave si chiuda in tempi più rapidi rispetto ai dieci giorni previsti. «Siamo molto preoccupati» il grido d'allarme del sindaco di Valentano, Stefano Bigiotti: «Innanzitutto per il Covid, ma non solo. Ci sono anche questioni di ordine pubblico e di sicurezza - prosegue Il Comune è totalmente inerme, siamo spettatori, la responsabilità è in capo al Viminale. Ho fiducia nel suo intervento».

Fonti dell'Interno fanno sapere che il ministro Luciana Lamorgese «segue costantemente l'evolversi della situazione». E che «le forze di polizia, nella consapevolezza anche delle gravi preoccupazioni delle comunità locali, stanno lavorando con grande senso di responsabilità ed equilibrio per ripristinare la legalità nel più breve tempo possibile». «È necessario lasciar operare le autorità provinciali di pubblica sicurezza secondo la loro specifica competenza tecnica, professionalità ed esperienza», concludono le fonti. Non è chiaro ancora il numero dei partecipanti: le stime oscillano tra i 5 e i 10 mila, e mentre la musica prosegue, parte dei giovani ha già lasciato l'area. Addirittura il 40 per cento dei partecipanti avrebbe già lasciato l'area, mentre le forze dell'ordine hanno intensificato i controlli. Il servizio h24 prevede da una parte il presidio ai varchi per scongiurare nuovi ingressi, e l'identificazione di chi esce. «La situazione è fuori controllo», si preoccupa l'assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, secondo il quale «nessuna trattativa è possibile» e «va ripristinato il corretto ordine pubblico, identificate le persone e individuate le responsabilità di un simile assembramento».

Feroci le polemiche che arrivano da Lega e Fratelli d'Italia, con Matteo Salvini che parla di «Viminale immobile» e Giorgia Meloni che attacca: «Lamorgese dove sei?» Per il segretario genere, dove navi del nord Europa si presentano davanti a Zuara in attesa di ricevere il meritato premio dopo giorni di attesa. E mentre il nostro ministro degli Esteri continua le sue ferie sotto l'ombrellone, la Sicilia vive ancora una volta un'estate di emergenza sia in termini di sicurezza sociale sia sanitaria.

Dopo i bengalesi, seconda etnia in termini nurale del Silp Cgil Daniele Tissone, invece, quanto sta accadendo «non fa altro che confermare come simili episodi, che hanno valenza nazionale e transnazionale, necessitino di comuni e coordinate azioni preventive che, attraverso adeguati strumenti giuridici, siano in grado di arginare fenomeni che non possono, sempre e comunque, riguardare i soli aspetti dell'ordine e della sicurezza pubblica. Scorretto scaricare il peso sulla sola autorità di pubblica sicurezza». Intanto la Procura di Viterbo ha aperto un fascicolo sulla morte del 24enne il cui corpo stato ritrovato nelle acque del Mezzano. Si procede per morte come conseguenza di altro reato e al momento non ci sono indagati, mentre si attendono i risultati dell'autopsia, nell'ambito della quale sono stati disposti gli esami tossicologici.

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