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Le manifestazioni faranno riempire gli ospedali: la profezia dell'infettivologo Galli ad Agorà e l'attacco ai no-vax

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Le manifestazioni di piazza contro il green pass obbligatorio possono portare ad un aumento dei contagi? È questa la domanda fatta da Roberto Vicarietti, conduttore di Agorà Estate su Rai3, nel corso della puntata del 26 luglio a Massimo Galli. Il direttore del reparto di malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano è netto nel manifestare la sua contrarietà a chi è sceso in strada contro la certificazione verde: “Non è il momento di pensare, visto come stanno le cose, che si possa cercare di far finta che il problema non esista. Se vogliono continuare per questa via facciano pure, anche in quel modo riescono ad essere un ottimo veicolo per la diffusione dell’infezione, temo questa cosa”.

 

 

“Mi auguro - la risposta di Galli sulla possibilità che gli ospedali si riempiano di nuovo - di no, ma davanti a manifestazioni di questo tipo comincio a temere di sì. Detto molto chiaramente, allo stato attuale dei fatti si infettano soprattutto le persone che non si sono vaccinate, ma anche una buona fetta dei vaccinati si può infettare. Tra i non vaccinati di una certa età è facile che si possa sviluppare la malattia come l’abbiamo sempre conosciuta, portandoti quindi in ospedale, alla rianimazione o peggio. Sto parlando soprattutto dei non vaccinati, quasi esclusivamente. i vaccinati fanno una malattia lieve se si presenta. Con 65 milioni di dosi spero ci si possa trovare una situazione non tale da avere gli ospedali pieni”.

 

 

La paura per il futuro deriva in particolare dalle mancate vaccinazioni degli anziani a rischio: “Ci sono regioni d’Italia con un’alta percentuale di persone over 65 non vaccinate. Il vaccino non copre completamente dall’infezione, ma copre da ospedale e cimitero nella maggior parte dei casi. Purtroppo ci sono - conclude il prof. Galli - anche persone che non rispondo al vaccino e su questo stiamo facendo troppo poco per metterle in sicurezza. Ma dire di non vaccinarsi e considerare il green pass un’oppressione…”.

 

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