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"Truffa aggravata" chi vuole portarla in tribunale, si mette male per Malika Chalhy

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Non solo una polemica da consumare sui social o a colpi di interviste e lacrime di coccodrillo. La vicenda di Malika Chalhy può finire in tribunale. Giù perché il Codacons, dopo aver tenuto a lungo nel mirino Fedez e Chiara Ferragni per le loro iniziative benefiche durante i mesi più duri del Covid, torna all'attacco, sempre sulla piattaforma GofundMe.

 

L'associazione di consumatori ha presentato un esposto chiamando i giudici a pronunciarsi sulla possibile fattispecie di truffa aggravata per l'uso fatto dei fondi ricevuti dalla ragazza dopo aver annunciato che i genitori l'avevano cacciata di casa perché lesbica, minacciandola.

 

"Dallo scorso anno abbiamo iniziato una battaglia contro le raccolte fondi ingannevoli e poco trasparenti, come quella promossa da Fedez e che ha portato ad una sanzione da parte dell’Antitrust per commissioni occulte - dice in una nota l’associazione - La vicenda di Malika dimostra ancora una volta come nel settore regni l’anarchia: chiunque può chiedere soldi ai cittadini attraverso piattaforme come Gofundme, ma poi non c’è alcun controllo sulla reale destinazione dei soldi raccolti, e le stesse società che ospitano le campagne di solidarietà declinano qualsiasi responsabilità per eventuali usi non conformi dei fondi donati dai cittadini", scrive il Codacons in una nota che illustra l'azione legale.

 

"Pertanto sul caso di Malika Chalhy abbiamo deciso di presentare un esposto alle Procure della Repubblica di Milano e Firenze, affinché avviino una indagine sulla vicenda alla luce della possibile fattispecie di truffa aggravata, accertando i fatti e le relative responsabilità anche nei confronti dei gestori delle piattaforme che ospitano le raccolte fondi, per omissione di controllo e concorso in eventuali reati che saranno ravvisati", conclude il Codacons. Tutto da vedere se in Procura valuteranno come fondati i sospetti dell'associazione. 

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