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Discoteche e locali da ballo disperati: riaprono tutti tranne noi

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«Da settimane non si fa che parlare di riaperture, per tutti i settori, tranne che per noi. Qualcuno ci spieghi il perché di questo trattamento, non è più accettabile passare per untori. Ci impediscono di lavorare da oltre 15 mesi e non mi pare che la pandemia non abbia seguito il suo corso». Questo è il duro commento del presidente di Silb-Fipe - l'Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da Ballo e Spettacolo - Maurizio Pasca secondo cui «è assolutamente necessario che il Governo stabilisca una data per far ripartire le attività dei locali da ballo, ed è necessario farlo subito, prima che si arrivi al 21 di giugno, giorno in cui sparirà il coprifuoco. Se nessuno si decide si rischia di alimentare l’abusivismo più di quanto non si sia fatto finora».

 

«In rete sono moltissime le immagini dove si vedono assembramenti e balli di gruppo, in tante piazze d’Italia, senza il minimo controllo. - continua Pasca - In piazza si può ballare e in un locale, con un numero contingentato e in piena sicurezza, no? Su che basi si prendono certe decisioni?», si chiede poi Pasca.

«Ricordo a tutti che il nostro comparto, fondamentale per l’attrattività del paese, conta circa 3000 imprese e che, a causa dei fatturati praticamente azzerati, già il 30% dei locali ha chiuso definitivamente. Un ulteriore 30% chiuderà se non si riparte subito. Chiediamo solo di tornare a lavorare e di farlo in piena sicurezza, con protocolli rigidi e tutti i controlli del caso. Ci diano ascolto subito o del comparto rimarranno solo macerie. Il tempo è ormai scaduto», conclude il presidente di Silb-Fipe

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