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Vaccino, l'immunologa Viola smonta l'azzardo del Cts: "Un errore allungare l'intervallo tra le dosi"

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La scelta del Cts di prolungare l’intervallo tra la prima e la seconda dose del vaccino Pfizer e di quello Moderna non piace alla professoressa Antonella Viola. La direttrice scientifica dell'Istituto di ricerca pediatrica di Padova ritiene “azzardata” questa nuova indicazione arrivata dal Comitato Tecnico Scientifico, il cui scopo è quello di immunizzare quante più persone possibili almeno con la prima dose dilatando i tempi tra le due inoculazioni.

 

 

 "La prima dose - spiega l’immunologa in un’intervista al Fatto Quotidiano - protegge la metà o poco più rispetto all’efficacia del vaccino. A livello di comunità, immunità parziale e alta circolazione del virus rendono possibile la generazione di nuove varianti. Gli inglesi hanno adottato questa strategia, è vero, ma con un lockdown durissimo, mentre noi adesso siamo anche in fase di riaperture". 

 

Riguardo poi alla possibile sospensione dei brevetti dei vaccini, Viola sottolinea che "è giusto aumentarne la produzione, stringere accordi, dare la possibilità a più aziende, che sono in grado di farlo, di produrre. Ma serve un accordo, mentre decidere che il brevetto non c’è più potrebbe creare problemi perché rischia di disincentivare le aziende farmaceutiche a lavorare sui vaccini. Servono invece stanziamenti per comprare vaccini ai Paesi più poveri. La tecnologia a mRna certo non può rimanere nelle mani di due sole aziende, ma a Pfizer e Moderna - conclude la Viola - va riconosciuto lo sforzo fatto in questa direzione, importantissimo per il futuro”.

 

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