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Otto e mezzo, Marco Travaglio rimpiange Arcuri sui vaccini. La reazione della Gruber

Giada Oricchio
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“Bieca propaganda, Figliuolo deve chiedere scusa”. Marco Travaglio, direttore de “Il Fatto Quotidiano”, ospite di “Otto e Mezzo”, giovedì 6 maggio su LA7, rimpiange Domenico Arcuri e bacchetta il generale, nuovo commissario straordinario per la campagna vaccinale contro il Covid-19.

Il generale Francesco Paolo Figliuolo aveva promesso 500.000 dosi di vaccino a metà aprile. Quel numero è stato raggiunto sì, ma solo un paio di volte ed è su questo che Marco Travaglio, in collegamento video con Lilli Gruber a “Otto e Mezzo”, attacca a testa bassa il governo Draghi: “I numeri dicono che il 29 e il 30 aprile si era sopra i 500.000, poi siamo precipitati giù. Un balletto tra i 400.000 e i 300.000".

E ancora: "Per sapere se la campagna vaccinale sta andando forte o sta andando piano, ci dobbiamo basare su due parametri: il primo cosa c’è stato promesso, cioè cosa ci aveva garantito il commissario Figliuolo quando ha preso la gestione della campagna vaccinale e il secondo è cosa stanno facendo gli altri paesi europei grandi come il nostro. Sono tutti davanti a noi, la Germania ne fa il doppio. Figliuolo aveva promesso che raggiungeva 500.000 vaccini a metà aprile, lo ha fatto per due volte a fine aprile, poi doveva mantenere la quota fissa, non è che raggiunto il traguardo aveva fatto bene e poteva tornare indietro, troppo comodo così. Dove eravamo noi prima di questo governo? Eravamo primi! Era un’altra epoca? No, no, Lilli, lascia stare. mi chiedo: era proprio necessario cambiare in corsa Arcuri visto che stava vincendo? Squadra che vince non si cambia. Secondo me sono stati fatti due errori: promettere cose che non si possono mantenere perché finché non arrivano le dosi non c’è fenomeno che sia in grado di moltiplicarli, e secondo: cambiare in corsa la squadra che stava vincendo. Abbiamo perso due mesi. Se uno fa una promessa e poi non la mantiene, si deve scusare perché ha fatto bieca propaganda quale è stata fatta nell’ultimo mese”. La virologa Antonella Viola, pur non entrando nel merito di chi ha fatto meglio e chi peggio, ha sottolineato: “In Italia le dosi che arrivano le stiamo utilizzando bene, certo non possiamo usare quelle che non ci sono”.

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