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Anche la moglie di Beppe Grillo difende il figlio. E la Boschi la mette a posto: aberrante giustizialismo

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Scontro social tra Maria Elena Boschi e Parvin Tadjik, moglie di Beppe Grillo. La consorte del leader del Movimento 5 Stelle ha risposto al post della deputata di Italia Viva in cui veniva criticato il video con il quale si difendeva il figlio Ciro dall’accusa di violenza sessuale. “C’è un video che testimonia l’nnocenza dei ragazzi, dove si vede che lei è consenziente, la data della denuncia è solo un particolare” dice la Tadjik.

 

 

Ma questo commento, così come il video di difesa, fa infuriare la Boschi, che ha controreplicato: “Parvin Tadjik, la moglie di Beppe Grillo, risponde al mio video di ieri dicendo che suo figlio è innocente, che la ragazza era consenziente, che ci sono le prove. Io non faccio il processo sui social, gentile signora. Le sentenze le decidono i magistrati, non i tweet delle mamme. Questo modo di concepire la giustizia, giocandola sui social e non nelle aule di tribunale, è aberrante. Ed è ciò che suo marito Beppe ha sempre fatto con i suoi seguaci, si chiama giustizialismo”. 

 

 

“Io invece - sottolinea l’esponente di Iv - aspetto e rispetto le sentenze, come tutti i cittadini. Quando mio padre è stato indagato, Grillo e i grillini lo hanno massacrato. Noi abbiamo aspettato le decisioni dei giudici, rispettando il loro lavoro. E alla fine è stato archiviato. Aspetti il processo anche lei e spieghi a suo marito che è meglio credere nella giustizia anziché fomentare l’odio con il giustizialismo. Per me suo figlio Ciro è innocente fino a sentenza passata in giudicato. Suo marito Beppe invece è colpevole di aver creato un clima d’odio vergognoso. Odio contro di me, contro mio padre, ma soprattutto contro - conclude la Boschi - tanti italiani che non possono difendersi perché privi della stessa visibilità di suo marito. Giustizia, non giustizialismo”. 

 

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