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Afferrata per i capelli, ubriacata a forza e violentata. Ecco l'atto di accusa del pm nei confronti del figlio di Beppe Grillo

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Arriva ad un punto di svolta il caso su Ciro Grillo, figlio di Beppe, fondatore del Movimento 5 Stelle. Grillo jr è indagato, in concorso con suoi tre amici (Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria), per violenza sessuale ai danni di una studentessa milanese e giovedì è stato interrogato in gran segreto dal procuratore della Repubblica di Tempio Pausania (Sassari) Gregorio Capasso e dalla pm Laura Bassani. "Non c'è stata violenza sessuale, ma sesso consenziente”,  lo ha ripetuto varie volte Ciro Grillo, in quello che è stato definito un interrogatorio lungo e difficile, terminato solo in tarda serata.

 

 

Nel novembre scorso il magistrato ha chiuso le indagini e ha messo gli atti a disposizione della difesa, che ha chiesto un termine per fare le controdeduzioni ed eseguire le indagini difensive. E nei giorni scorsi sono stati ascoltati gli altri tre indagati dell'indagine, tenuta top secret. Il termine sta pra per scadere e la Procura deve decidere se chiedere il rinvio a giudizio Grillo e gli amici, , accusati di violenza sessuale di gruppo, una vicenda accaduta nella villa in Costa Smeralda di Beppe Grillo. La Procura è orientata a chiedere il processo per i quattro ragazzi, perché secondo i magistrati non fu "sesso consenziente", come dice invece la difesa degli indagati. Per l'accusa è stata "violenza sessuale di gruppo”. I magistrati infatti scrivono sulla vicenda: “La ragazza è stata ostretta ad avere rapporti sessuali in camera da letto e nel box del bagno", "afferrata per la testa a bere mezza bottiglia di vodka" e "costretta ad avere rapporti di gruppo”. Si è poi "approfittato delle sue condizioni di inferiorità psicologica e fisica”.

 

 

A loro carico ci sarebbero anche alcune fotografie che i consulenti della Procura hanno trovato sui cellulari e qualche intercettazione. La ragazza, che è difesa dall'avvocata Giulia Bongiorno, è stata più volte dagli inquirenti e ha raccontato, fin nei minimi particolari, quanto sarebbe accaduto in quella notte. Il procuratore Capasso e la sostituta Bassani, hanno inserito nel fascicolo le immagini ritrovate nei telefoni che, secondo l'accusa, mostrerebbero gli abusi anche ai danni della seconda ragazza che dormiva. Le versioni dei soggetti coinvolti non coincidono: la ragazza ha raccontato di essere stata stuprata dopo che l'amica si era addormentata, avendo prima un rapporto sessuale con uno dei ragazzi e poi è stata stuprata anche dagli altri tre. Opposto il racconto dei giovani: il rapporto di gruppo con la giovane c'era stato ma che era "consenziente". E per rafforzare la loro tesi hanno raccontato ai magistrati che li hanno interrogati più volte che dopo il primo rapporto, lei e il primo ragazzo, sarebbero andati insieme a comprare le sigarette, e al ritorno, nella villa del Pevero, a Porto Cervo, lei avrebbe avuto rapporti consenzienti con gli altri tre. E inoltre nei giorni seguenti ci sarebbero stati scambi di messaggi con i ragazzi. 

 

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