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Frastornato e disorientato. Cosa dice al giudice la spia Biot

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«Sono frastornato e disorientato ma pronto a chiarire la mia posizione». Lo ha detto Walter Biot, l’ufficiale della Marina arrestato per spionaggio, spiegando così la decisione al Gip di Roma di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il capitano di fregata, difeso dall’avvocato Roberto De Vita, «ha chiesto tempo per raccogliere le idee» in vista dell’interrogatorio con gli inquirenti.

 

 

«Non avevo alcun interesse politico o ideologico. Non ho mai messo a rischio la sicurezza dello Stato, non ho fornito alcuna informazione di rilievo. Non ho dato alcuna informazione classificata. Non ho mai fornito documenti che potessero mettere in pericolo l’Italia o altri Paesi». Sono le parole che Walter Biot, l’ufficiale della Marina arrestato per spionaggio, ha detto al suo avvocato Roberto De Vita, che lo ha incontrato in carcere a Regina Coeli, secondo quanto riporta il "Corriere della Sera". «Io ho quattro figli, il primogenito che non lavora, due figlie che studiano e la più piccola che ha una grave malattia e necessita di cure particolari - ha aggiunto - Ho sbagliato ma l’ho fatto per la mia famiglia. Ho avuto un momento di grandissima debolezza e fragilità. Sono stato coinvolto in un meccanismo più grande di me. Avevo un debito che non riuscivo a ripagare».

 

«Parlerò con i magistrati, voglio rispondere e raccontare tutto», ha detto ancora al suo legale. «È una storia semplice fatta di grande tristezza per grave difficoltà familiare. Oltre ad essere giudicata deve essere compresa», ha detto l’avvocato al termine del colloquio.

 

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