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Lockdown, monta la protesta dei ristoratori per le chiusure dovute al Covid: sit-in in autostrada

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Monta la protesta dei ristoratori, da oltre un anno alle prese con le chiusure dei locali per evitare l’eccessiva diffusione dei contagi dovuti al Covid. Giovedì 1 aprile alle ore 11, si daranno appuntamento all’Autogrill di Cantagallo, la stazione di servizio che precede il bivio autostradale della A1 che divide l’Autostrada Panoramica dalla Variante di Valico, ristoratori da tutta Italia per manifestare il dissenso contro “le ingiuste restrizioni a cui è sottoposta l’intera categoria”. Gli imprenditori - fanno sapere gli organizzatori - “intendono sensibilizzare con un gesto plateale le loro richieste che risultano tutt’ora inascoltate, alla vigilia delle vacanze pasquali, che al contrario premieranno ristoratori e albergatori all’estero, con tanto di placet del Ministero”. 

 

 

“È dunque - si legge nell’appello per l'iniziativa - evidente che il governo non intende sostenere economicamente il settore ristorazione in maniera significativa, che il Ministero della Sanità a distanza di più di un anno non ha ancora aggiornato piano pandemico e ad oggi non ha incrementato personale e terapie intensive, che il piano di vaccinazione non è ancora entrato a pieno regime come in altri paesi. Si è ad un passo dai reali pericoli che rischiano di interessare l’intero settore e ripercuotersi negativamente sull’economia italiana. Ci si sta purtroppo avvicinando velocemente a uno scenario disastroso in cui le attività ricettive e di ristorazione stanno gradualmente diventando oggetto di richieste di acquisizioni, ampiamente al di sotto del valore di mercato, da parte di criminalità organizzata e soggetti di dubbia provenienza”. 

 

 

Con la manifestazione di giovedì gli imprenditori intendono “nuovamente esporsi, in modo ancor più incisivo, per chiedere allo Stato di attivarsi immediatamente per risarcire i costi fissi pagati dai ristorantori e dalle attività commerciali coinvolte nel comparto, come le varie utenze e tutti gli oneri da corrispondere entro un mese. Chiedono di valutare la possibilità di riapertura dei locali in sicurezza così come è concessa agli Autogrill, ai locali situati in zone aeroportuali e alle grandi mense aziendali. I locali sono chiusi da ottobre e i contagi aumentano in modo esponenziale poiché la gente si ritrova abusivamente in ambienti non controllati. È ormai ampiamente dimostrato che i contagi non avvengono nei ristoranti, ma altrove. Bisogna cambiare strategia immediatamente, se il Governo non provvederà immediatamente ad un cambio di rotta l’intera filiera agroalimentare è destinata alla inesorabile morte economica”. Nonostante le proteste sembra difficile che possano esserci aperture prima di maggio.

 

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