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Vaccino AstraZeneca, il pm Bono a Titolo V: cosa sappiamo finora. Domani l'autopsia sul militare morto

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"Per il momento abbiamo un dato chiaro di correlazione cronologica. C'è solo una connessione temporale tra la somministrazione vaccino e la morte del secondo caporale scelto Stefano Paternò di 42 anni ma dobbiamo stabilire la causa. L'esame autoptico verrà svolto domani". Il pm di Siracusa Gaetano Bono che, con la Procuratrice Sabrina Gambino, coordina l’inchiesta è in collegamento con Titolo V, la trasmissione di Rai 3 in odna venerdì 12 marzo. 

 

Il magistrato deve stabilire se dietro alla morte di Paternò c'è la somministrazione del vaccino AstraZeneca, del lotto sequestrato dai Nas. "Tutte le fiale in circolazione sono state sequestrate, circa 3.500 flaconi. Il motivo è legato a un'emergenza anche in questo caso temporale. Sono state somministrate 215mila dosi, se ci fosse stato un rischio così diffuso forse sarebbero emersi dei problemi. Ma da pubblico ministero devo indagare sulla morte di Paternò. Dal momento che ho notizia di altri due morti che erano stato vaccinati con quel lotto il numero però diventa significativo. Tre casi, uno ogni 75mila vaccinati con quel lotto", spiega Bono.

 

 Ma non era sufficiente la sospensione del vaccino? Perché il sequestro? "Il sequestro penale ha caratteristiche precise, serve a garantire la possibilità di indagare sui campioni", spiega il pm di Siracusa che torna sul ruolo degli indagati: "Sono già usciti sulla stampa, ma non dico i nomi. Iscritti nel registro degli indagati sono la persona che ha somministrato il vaccino, chi ha fatto l'intervista anamnesica e il medico del 118 che è intervenuto per prestare soccorso a Paternò. Oltre all'amministratore delegato di AstraZeneca", Lorenzo Wittum.

 

In precedenza Bono aveva rilasciato un'intervista a all'Adnkronos. "Fino a questo momento non è emersa alcuna correlazione tra la morte del sottufficiale Paternò e la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Noi stiamo facendo tutti gli accertamenti. Senza guardare in faccia nessuno. L’analisi delle ipotesi prende in considerazione tutti i soggetti che potrebbero essere coinvolti nella vicenda, senza escludere nessun livello di responsabilità. Dalla fabbricazione al trasporto, alla consegna fino alla somministrazione del vaccino", dice il pm. La Procura parla di "atto dovuto" in vista dell’autopsia che sarà eseguita domani. I carabinieri, come emerge dall’informativa, escludono che ci possano essere stati problemi di conservazione del lotto del vaccino AstraZeneca, "nella linea di trasporto". E ci sarebbero anche le prove.

 

"È tutto tracciato - si evince dalla documentazione fornita al pm - I livelli di temperature del freddo sono stati rispettati". Il pm ribadisce più volte che "bisogna evitare inutili allarmismi". "Fino a questo momento non è emerso un nesso tra il vaccino e la morte della vittima - dice - dobbiamo aspettare intanto l’autopsia che ci darà un quadro più chiaro". E per questo motivo, la Procura ha nominato un pool di esperti composto da quattro professionisti che parteciperanno all’autopsia che si terrà domani pomeriggio a Catania. Si tratta di uno specialista in medicina legale, uno specialista in ematologia, che ha esperienze nel campo di emostasi e trombosi ("un esperto a livello internazionale", dice il pm, un esperto in tossicologia medica e uno specialista in malattie infettive. "Da qui si dovrebbe sapere qualcosa in più", dice Bono. 

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