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Ritardi Pfizer, tutti dietro a Orban (e alla Merkel). Anche l'Italia pensa al vaccino russo. Zampa: perché no?

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Ora che i ritardi di Pfizer mettono a rischio i piani di mezza Europa tutti guardano a Vladimir Putin e al vaccino russo, lo Sputnik V. L'Ungheria è il primo Paese ad averlo approvato acquistandone grandi quantità, mentre Angela Merkel attende il via libera dell'Ema per mettere a frutto i contatti recenti con il presidente russo sulla collaborazione tra i due Paesi contro il Covid. Mentre l'Europa tace anche l'Italia batte un colpo. "Se l’Agenzia europea del farmaco Ema dirà che va bene assolutamente sì, perché non dovremmo" acquistare il vaccino russo Sputnik?, ha detto la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, a ’Radio anch’io su Radio Uno Rai.

"Abbiamo già investito l’avvocatura dello Stato di questa partita, ma io credo che, oltre agli Stati membri, sia l’Europa che deve agire con molta decisione e fermezza nei confronti della Pfizer, avendo trattato i contratti per tutti e avendo una forza e una voce importanti",  ha detto la sottosegretaria in merito alla riduzione della consegna delle dosi di vaccino anti-Covid da parte della multinazionale del farmaco. "Ieri dalla Pfizer e dalle parole della commissaria Ursula von der Leyen sono arrivate rassicurazioni, con l’annuncio che nelle prossime settimane le dosi dovrebbero tornare al 100%", ha aggiunto Zampa.

 Lo Sputnik V è già in uso in Argentina, Bolivia, Serbia, Algeria, Palestina, Venezuela, Paraguay e Turkmenistan, oltre che in Russia e in Bielorussia. 

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