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Addio ad Arturo Diaconale. Il giornalista è morto a 75 anni

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 È morto nella sua casa romana Arturo Diaconale. Il giornalista, che attualmente era il portavoce ufficiale della Lazio, lottava da tempo contro un male incurabile e le sue condizioni si erano aggravate. Diaconale aveva 75 anni. 

Abruzzese, già direttore de L'Opinione, Diaconale è stato un protagonista del centrodestra italiano e membro del Consiglio di amministrazione della Rai dal 4 agosto 2015 fino a luglio 2018. 

"Ci ha lasciato Arturo Diaconale.Giornalista gentiluomo e nello stesso tempo uomo coraggioso. Abbiamo combattuto  insieme molte battaglie nella scuola di Indro Montanelli. Non posso dimenticare il suo impegno anche con Forza Italia. Riposa in pace.Ciao Arturo!", ha scritto du Twitter Antonio Tajani. "Addio ad ARTURO DIACONALE, bravo giornalista, laziale vero, amico caro RIP", il tweet di Clemente J. Mimun.

La Lazio, ultima avventura professionale di Diaconale, lo ha ricordato con un post sui social: "La S.S. Lazio, il suo Presidente, l'allenatore, i giocatori e tutto lo staff esprimono profondo cordoglio per la scomparsa del portavoce del club, Arturo Diaconale, e si uniscono al dolore della famiglia". 

"Profondo dolore per la scomparsa di un grande giornalista, collega di enorme valore e appassionato tifoso laziale. Da parte mia e del gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, esprimo sincero cordoglio e vicinanza alla sua famiglia e suoi ai suoi cari. A Dio Arturo", dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.

“Colto, leale, sempre promotore di pensiero e azione. Arturo Diaconale è stato un riferimento per tanti nel mondo del giornalismo, dell’informazione, della cultura e della politica. Ha fatto tanto nell’associazionismo giornalistico, in testate come Il Giornale, che hanno orientato chi non si rassegnava al conformismo dilagante". Questo il ricordo del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri per la scomparsa di Arturo Diaconale. "Ha scritto libri e rilanciato testate come l’Opinione. È stato apprezzato al vertice Rai e nel mondo del calcio. Ha scritto libri, promosso associazioni, dibattito, aggregazione. Sempre serio, corretto, equilibrato, sia che si parlasse dei parchi dell’Abruzzo o dei primi passi di nuove televisioni. Ha fatto moltissimo, avrebbe meritato di più, per il suo valore e la sua saggezza. Sempre disponibile e sempre genoroso, con la sua capacità di fare, pensare, creare, unire. Abbiamo fatto insieme tante cose . E lui anche nella malattia ne progettava altre. Nessun elogio è pari al suo valore e al dolore che causa questa enorme perdita”.

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