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Tamponi rapidi, la risposta arriva in via telematica. E apre il call center per i positivi

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Il risultato del tampone rapido arriva in via telematica. L’art. 19 del Dl Ristorì approvato oggi dal Cdm prevede che Regioni e Province autonome comunichino al Sistema Tessera Sanitaria (TS) i quantitativi dei tamponi antigenici rapidi consegnati ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta. Questi predispongono il referto elettronico relativo al tampone eseguito per ciascun assistito, con l’indicazione dei relativi esiti, dei dati di contatto, nonché delle ulteriori informazioni necessarie alla sorveglianza epidemiologica.

Il Sistema Tessera Sanitaria rende disponibile immediatamente all’assistito, il referto elettronico; al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria locale territorialmente competente, attraverso la piattaforma nazionale di cui alla lettera il referto elettronico, con esito positivo; al Commissario straordinario per l’emergenza, il numero dei tamponi antigenici rapidi effettuati, aggregato per regione o provincia autonoma,; alla piattaforma istituita presso l’Istituto Superiore di Sanità il numero dei tamponi antigenici rapidi effettuati, aggregati per tipologia di assistito, con l’indicazione degli esiti, positivi o negativi, per la successiva trasmissione al ministero della Salute

Arriva poi il servizio nazionale di risposta telefonica alle persone risultate positive al Coronavirus o che hanno avuto contatti stretti o casuali con soggetti risultati positivi. È quanto si legge in una bozza del dl ristori in esame in Cdm. Il call center avrà «il compito di svolgere attività di contact tracing e sorveglianza sanitaria nonché di informazione e accompagnamento verso i servizi di prevenzione e assistenza delle competenti aziende sanitarie locali».

Per rendere efficace il contact tracing attraverso l’utilizzo dell’App Immuni, gli operatori del servizio, istituito dal ministero dalla Salute, potranno accedere al sistema centrale di Immuni per caricare il codice chiave in presenza di un caso di positività. I laboratori che diagnosticano casi di positività al Coronavirus dovranno comunicarli al Sistema Tessera Sanitaria che li invierà al sistema nazionale. Per l’istituzione del servizio vengono stanziati 1 milione di euro nel 2020 e 3 milioni nel 2021. 

 

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