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Per gli psicologi Conte sta messo male. E gli italiani non se la passano meglio

Gianfranco Ferroni
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Visto dagli psicologi, il presidente del consiglio Giuseppe Conte sta messo male. E pure gli italiani non se la passano meglio. «La pandemia, come tutte le grandi crisi che mostrano la nostra vulnerabilità e pongono una sfida adattiva, ha mostrato l’importanza degli aspetti psicologici per la vita e la salute. Ora, dopo 7 mesi di questa situazione, il livello del disagio psicologico, non supportato da una rete pubblica carente o assente, è diventato un grande problema sociale e di salute pubblica». Parola di David Lazzari, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, al Tempio di Adriano in occasione dell’evento per la Giornata Nazionale della Psicologia. «Dopo l’estate i livelli di stress sono tornati a crescere e siamo quasi ai livelli di marzo, si pensi solo che il 59% degli italiani ha un livello di stress medio-alto (tra 70 e 100). In queste condizioni il Paese non ha le risorse psicologiche per reggere un nuovo lockdown. Sarebbe insostenibile una seconda chiusura totale». E nel convegno molti professionisti volevano curare il premier, andando a palazzo Chigi.

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