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Hanno gli occhi chiusi. Cosa diceva la medium su Gioele e Viviana Parisi

Angela Nicoletti
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"Hanno entrambi gli occhi chiusi e vedo acqua e medicine. Una borsa marrone e la donna con una macchia nera nella testa, come se avesse avuto un black out". Maria Rosa Laboragine è la medium padovana che da sempre riesce a "vedere" attraverso dei flash cosa accade o cosa potrebbe essere accaduto a persone scomparse. Da giorni segue la vicenda di Viviana e Gioele, la madre con il bimbo di quattro anni spariti nel nulla in provincia di Messina. La sensitiva è convinta che la donna trovata morta sia proprio la dj di origini torinesi ma che da anni viveva in Sicilia. "Ha fatto un gesto volontario, non vedo un fattore esterno ed il bambino potrebbe trovarsi poco lontano. Il marito non ha nessuna colpa, la signora ha avuto una specie di blocco mentale dopo l'incidente. Un qualcosa che deve averla profondamente scossa".

Una vita dedicata agli altri quella di Rose Mary come viene conosciuta nel mondo del paranormale. Una vita passata a "sentire" emozioni e dolori ed alla ricerca di chi scompare. Tutto gratuitamente, senza nulla a pretendere. "Il mio è un dono e per questo ho bisogno di metterlo a disposizione di chi soffre. Spesso accade che arrivi troppo tardi perché non vengo capita o creduta. Ma non ho mai commesso errori. La scorsa settimana sono stata contattata dai familiari di un uomo sparito mentre faceva jogging ed irrintracciaibile. Ho visto chiaramente il corpo nell'acqua e lui con gli occhi chiusi. Nelle ore successive lo hanno trovato in un canale che costeggia la strada lungo la quale andava a correre. Un posto che io non conoscevo, come non conoscevo quell'uomo".

 

 

 

E Rosa Maria Laboragine anche a Roma e in provincia di Frosinone ha dato il suo importante contributo per fatti di cronaca di caratura nazionale. La donna è riuscita a "vedere" quanto accaduto a Matteo Barbieri, il giovane di Anguillara Sabazia che venne travolto da un'auto pirata e scaraventato in un fossato. Per giorni la donna ebbe "visioni" in cui vedeva il ragazzo accanto ad un corso d'acqua con una gamba in alto ed una in basso e gli occhi chiusi sotto un cartello con scritto "San Nicola". Le ricerche, che in primo momento avevano dato esito negativo, vennero approfondite poco lontano dal punto in cui il telefono cellulare dell'uomo emetteva ancora segnale. Qui fu trovato il corpo, in località San Nicola. "Fu un dolore immenso, una sconfitta - ci spiega la sensitiva - Perché magari poteva essere salvato. Ma nonostate la diffidenza di molti io proseguo nella mia missione di sostegno ed aiuto".

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