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Vuoi vivere a lungo? Devi leggere, possibilmente i romanzi

CAROLIBRI VENDITA DI LIBRI AL LIBRACCIO

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Leggere allunga la vita. Non solo. Anche il tipo di lettura fa la differenza: gli appassionati di romanzi traggono maggiori benefici in termini di aspettativa di vita rispetto a chi legge principalmente giornali o riviste. Lo dice la scienza, per la precisione un team americano della Yale University, che ha analizzato i dati di circa 4.000 persone over 50, seguite per una dozzina di anni.

Ebbene, il risultato è stato evidente: esiste un effetto "dose-risposta" ovvero più leggi, più puoi sperare di vivere a lungo. E rispetto a chi non legge, gli amanti dei libri arrivano a "guadagnare" fino a quasi due anni di vita in più (23 mesi). Tenendo conto delle cosiddette co-variabili (età, sesso, background educativo e professionale, stato socio-economico, salute fisica e mentale, ecc.), il "vantaggio di sopravvivenza" persiste: il rischio di mortalità prematura è risultato ridotto del 20%, nei 12 anni di follow-up, tra gli amanti dei libri rispetto ai non lettori.

La spiegazione? Secondo i ricercatori sta nei processi cognitivi e mentali associati al sapere, alla conoscenza e alla sua acquisizione (memoria, ragionamento, risoluzione dei problemi, attenzione, pianificazione, ecc.). La lettura alimenta infatti queste facoltà, che aiutano a mantenere la salute del cervello, avendo anche implicazioni emotive e sociali. Di per sé, leggere i romanzi - la soglia superiore qui è stata fissata almeno 3 o 4 ore a settimana - ovviamente non previene le infezioni, le malattie cardiovascolari o il cancro - osservano i ricercatori - ma questa "bella abitudine" è benefica per la mente, che si riflettono ovviamente sulla "linea della vita".

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