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Arrivano gli incentivi ai produttori olivicoli

Olio extravergine d'oliva

Presentata la legge al Senato per riconoscere ufficialmente l'oleoturismo

Valentina Conti
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È stata presentata al Senato la normativa che introduce importanti provvidenze per il settore oleoturistico. Nel 2017 veniva varata la legge che definiva la disciplina sull'enoturismo. A distanza di tre anni, con la legge di bilancio 2020, anche l'oleoturismo ha una sua precisa definizione che lo equipara all'universo del vino.

Una regolamentazione fondamentale per l'intero comparto non solo per la chance che offre ai produttori olivicoli di godere degli stessi incentivi di cui usufruiscono i colleghi del settore enoico, ma soprattutto perché pone la realtà oleica al centro dello scenario del turismo enogastronomico, da anni asset di punta del Made in Italy.

Un risultato rilevante arrivato a destinazione specialmente grazie all'impegno del senatore Dario Stefano (Pd). "L'ho sentito come un dovere nei confronti dei produttori - ha spiegato nel corso della conferenza stampa di presentazione - riuscire a portare a compimento questo progetto che riconosce valore a un segmento produttivo - quelli dell'EVO - che vanta una forma di attrattività in aumento di anno in anno. Ora l'ultimo step: come prevede la legge, serve che entro tre mesi dall'entrata in vigore sia approvato il decreto attuativo".

"La legge rappresenta un punto centrale del programma della nostra associazione. Impiegheremo tutte le nostre risorse che passano per la promozione dei mille territori caratterizzanti la produzione olivicola del Paese", ha evidenziato Michele Sonnessa, presidente Città dell'Olio. Un iter che va da sé include una sinergia operativa necessaria con il mondo del vino "per crescere insieme", come ha ricordato Sebastiano De Corato, vicepresidente nazionale Movimento Turismo del Vino. "Un legame che va, senza dubbio, potenziato", ha rimarcato Roberta Garibaldi, presidente Associazione Italiana Turismo Enogastronomico.

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