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Papa Francesco e il film in cui apre alle unioni civili gay

Roma, 21 ott. (askanews) - Razzismo, cambiamento climatico, migrazioni, abusi sessuali, polarizzazioni politiche, relazioni tra cristiani ebrei e musulmani... il nuovo film documentario "Francesco" del regista Evgeny Afineevsky, ebreo americano di origini russe, viene presentato oggi al Festival del cinema di Roma ma fa già parlare di sé per una (quasi) novità, l'apertura del Papa alle unioni civili tra persone omosessuali.

In una intervista rilasciata al regista, il Pontefice afferma in spagnolo: "le persone omosessuali hanno diritto a stare in una famiglia, sono figli di Dio. Nessuno può essere espulso da una famiglia e non gli si può rendere la vita infelice per questo. Quello che dobbiamo fare è una legge di convivenza civile, hanno il diritto di essere coperti legalmente".

L'apertura di Bergoglio alle unioni civili gay non è, in realtà, del tutto nuova. In diverse occasioni questo Papa pur ribadendo che il matrimonio è l'unione fra un uomo e una donna, non aveva condannato l'omosessualità. Sulle unioni civili, ad ogni modo, Francesco conferma nel film-documentario una posizione di apertura rispetto a diverse conferenze episcopali - a partire da quella statunitense - e dallo stesso Vaticano.

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