Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Coronavirus, Speranza: Italia sta meglio di altri ma non è fuori

Milano, 6 ott. (askanews) - "L'Italia sta meglio rispetto ad altri Paesi europei, insieme alla Germania è quello che sta reggendo meglio la seconda ondata: ma non dobbiamo farci illusioni, sarebbe sbagliato pensare che ne siamo fuori".

Va dritto al punto il ministro della Salute, Roberto Speranza nella sua informativa alla Camera dei deputati sul nuovo Dpcm legato all'emergenza sanitaria per la pandemia di Covid-19 in atto.

C'è una "mutazione di fase" rispetto ai mesi estivi, di peggioramento oggettivo, ha spiegato, la situazione in Italia per ora è sotto controllo; i numeri di contagi e ricoveri sono ancora sostenibili, per quanto da 9 settimane denuncino una crescita diffusa della pandemia in tutte le regioni, ma non bisogna abbassare la guardia rischiando di vanificare gli sforzi fatti finora. È necesario fare ancora qualche sacrificio, a partire dal rinnovo della Stato d'emergenza e dalle 3 regole base: divieto di assembramenti e distanziamento fisico, igiene delle mani e, naturalmente, uso delle mascherine, soprattutto nei rapporti con persone "non conviventi".

"Le mascherine sono uno strumento essenziale per contrastare la diffusione del Covid - ha detto Speranza - noi, nel Dpcm che ci accingiamo ad adottare, valutiamo l'estenzione dell'obbligo dell'utilizzo delle mascherine anche all'aperto".

Nel suo intervento, Speranza ha richiamato tutti a una maggiore unità, raccomandando la massima condivisione tra Stato e Regioni e attenzione alle indicazioni della comunità scientifica internazionale per contrastare il Sars-Cov2 con un maggior numero di test, molecolari, antigenici e anche i nuovi salivari. Poi è tornato sui progressi sul doppio fronte delle cure e dei vaccini e sull'importanza dell'utilizzo dell'App Immuni.

"Arriverà un vaccino sicuro e arriveranno cure efficaci, ma ci sono ancora dei mesi davanti a noi e questi mesi non sono facili da gestire, sono mesi in cui dobbiamo convivere con il virus senza avere qugli strumenti che ci auguriamo presto potranno arrivare - ha concluso Speranza - le armi che abbiamo sono quelle che abbiamo conosciuto in questi mesi: i comportamenti delle persone, le misure dello Stato e dei governi regionali e il tracciamento".

Dai blog