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Panico sulla Ocean Viking: "Temevano di dover tornare in Libia"

Paura a bordo della Ocean Viking; mentre la nave solca acque internazionali con a bordo 356 migranti (tra cui 103 minori stranieri, la maggior parte dei quali non accompagnati), tratti in salvo con quattro interventi effettuati tra il 9 e il 12 agosto, in attesa dell'autorizzazione a sbarcare in un porto sicuro, un errore di comunicazione ha portato i profughi a bordo a ritenere di stare per essere rimandati in Libia. Il malinteso, causato da alcuni ritagli di stampa affissi dai volontari di Medici senza Frontiere e Sos Mediterranée per aggiornare i migranti sulla situazione in corso, ha letteralmente causato una crisi di panico tra i profughi. Uno degli articoli, infatti, riportava la dichiarazione di un esponente del Ministero degli Esteri norvegese secondo il quale le persone soccorse in mare sarebbero dovuto essere restituite alla Libia o alla Tunisia. I responsabili delle associazioni umanitarie sono intervenuti immediatamente per chiarire l'equivoco e calmare gli animi. Anche il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello è intervenuto sulla vicenda sottolineando che il centro di prima accoglienza dell'isola è al collasso; ospita 200 migranti ma ha solo 96 posti. "Se qualcuno deve essere salvato, può attraccare - ha detto - ma se qualcuno a Roma ritiene che dobbiamo affrontare da soli il problema migranti si sbaglia".

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