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Derby di Roma, il silenzio della vigilia fa salire la tensione: chi perde cade nel baratro

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Come a urne chiuse, nervi tesi tra i lunghi silenzi dell’immediata vigilia. Il derby della Capitale si appresta a vivere la sua domenica di passione al termine di una settimana infinita di chiacchiere e sfottò, arricchita come al solito da attacchi incrociati e i ’botta e risposta’ tra Sarri e Mourinho che non hanno fatto altro che alzare il livello della tensione. Il clima già surriscaldato ha spinto le due società a usare la stessa strategia mediatica: niente conferenze stampa per i due tecnici, meglio non alzare ancora la corrente. Quasi una normalità quando ci sono di mezzo le partite europee (Champions per la Lazio e Europa League per la Roma), ma la scelta di restare lontano dai microfoni è suggerita da quanto i due allenatori si sono detti nei giorni precedenti la Stracittadina. Sarri ha sottolineato che la Roma in EL «si può permettere un’amichevole il giovedì mentre noi abbiamo fatto una guerra», Mou ha risposto a tono sottolineando che «la differenza tra un allenatore che ha vinto 26 titoli e uno che ne ha vinti pochi è esattamente questa mentalità in cui ogni partita è una gara seria da giocare». Insomma, le schermaglie dialettiche si erano ampiamente consumate nel corso della lunga vigilia.

 

 

A parlare ora sarà il campo per una sfida che, al di là del ’prestigio’ che sposterà inevitabilmente gli equilibri di una intera stagione, mette in palio punti importanti proprio in chiave europea. Al centro della sfida lo scontro tra Ciro Immobile, rimasto escluso dalla Nazionale ma più che mai pronto a dare la carica da leader, e Romelu Lukaku, alla sua prima apparizione nel derby. Se il capitano laziale, in costante ripresa dopo gli infortuni, è pericoloso in campo aperto, il belga appare per la Roma l’uomo giusto per dare forza ad una squadra che fatica a costruire gioco e che arriva all’appuntamento ’caldo’ della stagione reduce dal vistoso passo falso europeo contro lo Slavia Praga. Mou non ha risparmiato attacchi pesanti all’indirizzo della squadra accusandola di mancata professionalità, alzando i toni al massimo con l’obiettivo, neanche troppo nascosto, di spronare i giocatori. Strategia già utilizzata in passato (da ricordare la strigliata dopo il ko contro il Bodo di due anni fa e nella stagione scorsa quella all’indirizzo di Karsdorp al termine della sfida con il Sassuolo). In casa Lazio il clima non è così teso, soprattutto alla luce del successo dei biancocelesti contro il Feyenoord con rete di Immobile. Ma i tentennamenti in campionato non sono di certo dimenticati. Prima del match con gli olandesi si era registrato lo sfogo di Sarri in merito alle voci che lo davano per partente a fine stagione. Insomma è un derby che in caso di successo aiuterebbe a vivere l’immediato futuro dissinescando possibili ripercussioni in tutto l’ambiente.

 

 

In chiave tecnico-tattica nella Lazio Luis Alberto è tornato ad allenarsi e sarà in campo mentre cadono le speranze per Zaccagni la cui distorsione al ginocchio gli impedisce di giocare. In dubbio Marusic per un problema alla caviglia. Nella Roma, sicuro l’utilizzo di Dybala ma sono arruolabili anche Pellegrini, Zalewski e Spinazzola anche se c’è da capire in che condizioni arriveranno al derby. Tra Mou e Sarri è il quinto derby capitolino, con il tecnico toscano in vantaggio 3-1. Mai come stavolta entrambe hanno la necessità di vincere.

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