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Serie A, Capitale nel pallone: avvio flop di Roma e Lazio

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Paolo Dani
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Un inizio deludente, ai limiti del disastroso. Le due squadre della Capitale, insieme, al centro delle polemiche e con una manciata di punti in classifica che non possono bastare per soddisfare i tifosi. Una media di un punto a partita per la Roma (5 in 5 gare), addirittura poco inferiore per la Lazio che dopo cinque giornate di punti ne ha totalizzati soltanto quattro. Eppure, per motivi diversi, le romane si presentavano ai nastri di partenza di questa Serie A con un buon vento a favore. La squadra di Sarri veniva dal meraviglioso secondo posto della scorsa stagione e con un mercato che, seppur tardivo, ha regalato al tecnico toscano diversi giocatori di prospettiva e che hanno aumentato le rotazioni e le scelte. E soprattutto l’orgoglio di essere tornati in Champions League con la possibilità di essere protagonisti visto il buon sorteggio della fase a gironi. Mentre a Trigoria con gli arrivi di Lukaku e Renato Sanches le aspettative si sono alzate notevolmente, e la zona Champions League da miraggio si è trasformata in un obiettivo reale. Un avvio di stagione choc su entrambe le sponde del Tevere, con il mese di agosto che ha riportato tutti con i piedi per terra e messo a nudo le criticità di due squadre imperfette ma di certo non da parte destra della classifica.

 

 

Un punto nelle prime due per la Roma (contro Salernitana e Verona) e addirittura zero per la Lazio (contro Lecce e Genoa). Poi la prima gara di settembre con l’illusione della vittoria di Napoli per la banda di Sarri e l’amaro ko interno col Milan per Dybala e compagni che ha reso estremamente pesante la sosta per le nazionali. Poi la serata magica con l’Empoli che ha regalato la prima e al momento unica vittoria in campionato alla Roma, mentre la Lazio il giorno prima perdeva malamente in casa della Juventus. Per arrivare ai due pareggi dell’ultimo turno, entrambi arrivati da situazione di vantaggio e che mettono le due squadre spalle al muro e con il margine d’errore ridotto al minimo, se non annullato. Nove punti in dieci partite disputate se si sommano i risultati delle romane. E pensare che il Frosinone, neopromosso e con ricavi e monte ingaggi certamente lontano dalle altre due, ne ha totalizzati 8 e insegue le migliori della classe. Erano più di vent’anni che i biancocelesti non partivano così male (stagione 2001-02) e, in generale, soltanto due volte nell’era dei tre punti il bottino è stato così magro (la prima volta era accaduto nel 1994-95). Discorso diverso per la Roma che per quattro volte ha mantenuto la media di un punto ogni novanta minuti nelle prime cinque giornate. L’ultima volta con Di Francesco in panchina (stagione 2018-19), proprio colui che farà visita a Mourinho domenica prossima e che viaggia a ritmi da Europa col suo Frosinone.

 

 

Numeri, questi, che allontanano Roma e Lazio dall’obiettivo dei primi quattro posti, visto che soltanto 6 squadre nella storia hanno raggiunto la Champions con un punteggio così basso alla quinta: Juventus, Atalanta e Udinese, due volte ciascuna. Tra l’inaffidabilità di alcuni talenti troppo fragili (Renato Sanches in testa, con già due stop muscolari a referto) con la quale deve fare i conti Mourinho, e un’involuzione totale della squadra allenata da Sarri che ora segna meno e subisce di più, spetta però proprio ai due tecnici trovare soluzioni e nuove motivazioni per una città che merita di più per passione, attaccamento e sostegno. Parola al campo, allora, visto che domani si torna già a giocare e sul cammino delle romane ci sono Torino (ospite della Lazio) e Genoa, che di certo non si lasceranno impietosire.

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