Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Calciomercato, parla Di Marzio: “Roma grande protagonista, Scamacca arriverà. Lotito accontenterà Sarri”

Fabrizio Cicciarelli
  • a
  • a
  • a

I 20 anni di Sky coincidono con quelli di «Calciomercato – L’Originale», la trasmissione condotta da Alessandro Bonan con Fayna e Gianluca Di Marzio sui trasferimenti delle squadre italiane che per l’estate 2023 ha sfoggiato un nuovo format itinerante con cui sta attraversando l’Italia e dal 10 luglio farà tappa a Messina, dopo aver già toccato Fano e Lignano Sabbiatoro. Tra un retroscena e una «raffica», la celebre rubrica con i colpi del giorno, Di Marzio ha passato in rassegna il mercato che chiuderà il 31 agosto, tra le follie Arabe, le mosse di Roma e Lazio e la nuova Juventus di Giuntoli.

Di Marzio, che calciomercato è quello dell’estate 2023?
Sicuramente è condizionato da questa invasione araba, almeno nella fase iniziale, eravamo abituati solo alla Premier che veniva a fare la spesa in Italia e invece ci siamo ritrovati anche con gli Arabi, quindi diventa più complicato per le nostre squadre trattenere i giocatori migliori. Da un lato si può vendere meglio, come accaduto per esempio con Brozovic finito all’Al Nassr, questo permette alle squadre italiane di andare a reinvestire almeno parte del ricavato. Le squadre italiane prima vendono e poi comprano, per citare l’ad dell’Inter Marotta dobbiamo abituarci alla «sostenibilità», speriamo soprattutto che si vadano a cercare talenti e giovani e italiani su cui costruire basi solide per il futuro, una strada su cui ad esempio punterà la Juventus con Giuntoli.

 

 

Intanto la Roma è partita ancora forte sul mercato svincolati...
Finora è stata la grande protagonista sotto due punti di vista: da un lato è riuscita, come aveva fatto lo scorso anno con Dybala e Matic, a prendere a parametro zero un giocatore come Aouar che era seguito anche dal Napoli e Ndicka per il quale era forte l’interesse del Milan, riportando Llorente dal Leeds e molto probabilmente accompagnandolo con Kristensen, quindi quattro operazioni a costo zero; dall’altro lato sono arrivate le cessioni, servivano 30 milioni di plusvalenze per il settlement agreement con la Uefa e riuscirli a ottenere quasi tutti, circa 27-28, senza vendere nessun titolare è stato un capolavoro da parte di Tiago Pinto, che da quando è arrivato a Roma ha già incassato 100 milioni. Direi che la Roma ha già fatto tanto riuscendo a bilanciare la necessità di vendere e la capacità di migliorare la rosa, poi è chiaro che deve prendere un attaccante perché Abraham si è fatto male, ma penso che Scamacca alla fine arriverà in prestito, con un po’ di pazienza e a fuoco lento.

Dall’altra parte, invece, cosa aspettarsi dalla Lazio?
Parte dalla seconda posizione, se non vende Milinkovic e Luis Alberto tiene i suoi giocatori migliori, deve completare l’organico con quei tasselli che negli anni scorsi sono mancati, dal vice Immobile a un’alternativa sugli esterni, fino a un play basso. Sono convinto che, con i suoi tempi, Lotito riuscirà ad accontentare Sarri. L’addio di Tare? Stimo molto Igli e credo sia tra i direttori sportivi più bravi e abili in Europa, è chiaro che ora Sarri ha più potere: nelle interviste di solito dice che non gli interessa del mercato, ma in realtà ha delle figure a lui molto vicine che gli fanno anche una sorta di scouting personale, credo che inciderà di più e guarderà a giocatori con caratteristiche adatte al suo 4-3-3, credo che Lotito lo accontenterà insieme a Fabiani.

 

 

Tornando alla Juventus, servirà una cessione eccellente per la rifondazione?
Non dovrebbe essere necessario un sacrificio, ma fare quelle uscite di calciatori che non rientrano nei piani tecnici, come Arthur, Mckennie e Zakaria, i rientranti dai prestiti, è necessario trovare una sistemazione a questi giocatori, magari a titolo definitivo. Poi sarà Giuntoli, con Allegri e Manna, a scegliere se vendere Vlahovic o Chiesa e nel caso con chi rimpiazzarli. Altrimenti la squadra è praticamente fatta: è arrivato Weah, resta Rabiot, torna Cambiaso, vuole valorizzare alcuni giovani della Next Gen. I giocatori ci sono: si parla dell’interesse per Parisi ma la Juve oggi ha quattro giocatori in quel ruolo, Kostic, Iling, Cambiaso e Pellegrini, ma più di tutto serve fare un po’ di ordine e in questo Giuntoli è molto bravo, a Napoli trovò una situazione simile al suo arrivo e piano piano è riuscito a dare ordine alla squadra. Il rapporto con Allegri? Sono convinto – e l’ho detto ai diretti interessanti – che entrambi sono brillanti e molto simpatici e credo troveranno il modo di fare bene insieme. Magari ci può esserci stata un po’ di prevenzione iniziale dovuto al non conoscersi bene, ma sono convinto che Allegri possa avere in Giuntoli uno scudo e un aiuto nei momenti di difficoltà. È un dirigente aggregatore che ha sempre avuto ottimi rapporti con gli allenatori, da Sarri e Ancelotti fino a Gattuso e Spalletti, è un ds aggregatore, gli basterà conoscersi.

Dai blog