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Champions League, Inter-Milan 1-0. Lautaro condanna i rossoneri: Inzaghi vola in finale

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È l’Inter la prima finalista dell’edizione 2023 della Champions League. Nella finale di Istanbul il prossimo 10 giugno i nerazzurri di Simone Inzaghi affronteranno la vincente dell’altra semifinale tra Real Madrid e Manchester City. Nel Derby di ritorno all’Inter è bastato un gol di Lautaro Martinez a un quarto d’ora dalla fine per piegare le speranze di rimonta di un Milan che ci ha messo l’orgoglio e poco altro. Con un Leao solo lontano parente del giocatore che conosciamo, i rossoneri hanno pagato a caro prezzo il micidiale 0-2 dell’andata. Aldilà di un paio di occasioni nel primo tempo concesse a Brahim Diaz e Leao, l’Inter ha controllato abbastanza agevolmente la partita per poi colpire nel momento decisivo. I nerazzurri tornano a giocare una finale di Champions League per la prima volta dal 2010, quando i Mourinho boys realizzarono uno storico Triplete. Da tributare il giusto merito a Inzaghi, troppo spesso bistrattato dalla critica e dai tifosi, che diventa 12esimo allenatore italiano a centrare un finale di Champions League. Nella seconda parte di stagione, il tecnico ha saputo trovare la quadra con un gruppo granitico capace di concedere poco in difesa e di sfruttare al meglio le micidiali capacità di Lautaro in zona gol. 

 

 

Inizio di grande intensità, con le due squadre che non si risparmiano. Il primo tentativo degno di nota è un sinistro da trenta metri di Theo Hernandez di poco alto. Chiamato a rimontare, il Milan si riversa in attacco e sfiora ancora il gol con una sponda di test di Giroud che anticipa Onana in uscita ma non trova nessun compagno pronto a ribadire in rete. L’Inter si compatta dietro per ripartire in contropiede, ma concede troppo campo al Milan che sfiora di nuovo vil vantaggio con un destro da centro area di Brahim Diaz, su assist di Tonali, parato in tuffo da Onana. Immediata la reazione nerazzurra con Dzeko che innesca Dumfries a destra, palla a rimorchio per Barella che trova Maignan pronto a respingere di piede il suo destro. Ma l’arbitro Turpin ferma tutto per un fuorigioco di Dzeko. Dopo qualche minuto di manovra sterile del Milan è ancora l’Inter a rendersi pericolosa prima con Mkhitaryan e poi con un cross basso di Dumfries per Lautaro intercettato da Thiaw. Dopo poco più di mezzora di gioco si accende all’improvviso Leao: il portoghese vince un contrasto con Darmian e dopo essere entrato in area si porta la palla sul sinistro per un diagonale che termina di poco a lato. Brivido per la tifoseria interista. Pronta la replica nerazzurra, con un colpo di testa di Dzeko respinto di istinto da Maignan. Prima dell’intervallo si fa male Mkhitaryan, al suo posto entra Brozovic. Per l’armeno risentimento muscolare al quadricipite della coscia sinistra che sarà valutato nei prossimi giorni. Ritmi bassi in avvio di ripresa, con il Milan che fatica a trovare varchi nell’attenta difesa interista. Dopo poco più di un’ora di gioco, Inzaghi manda in campo Lukaku al posto di Dzeko e Gosens per Dimarco. Un cambio anche nelle file rossonere, dentro Kalulu per l’ammonito Thiaw. La squadra di Pioli continua a spingere e torna a rendersi pericolosa con Leao che, su un cross di Calabria, solo in area invece di colpire verso la porta prova un improbabile sponda per l’inserimento di Messias. 

 

 

Con il passare dei minuti sui volti dei giocatori del Milan inizia a serpeggiare un certo scoramento, l’Inter ne approfitta immediatamente e in modo letale colpisce con il suo uomo simbolo: Lautaro Martinez. Il bomber argentino si destreggia bene in area dopo uno scambio con un compagno e di sinistro batte Maignan sul primo palo. Lenta la difesa rossonera a risalire per metterlo in fuorigioco. È il colpo del ko per il Milan, che di fatto alza bandiera bianca e nonostante l’orgoglio non riesce più a rendersi pericolosa dalle parti di Onana. Inutili anche gli ingressi di Saelemaekers e Origi per Messias e Diaz con Pioli che passa ad un ultra offensivo 4-2-4. I minuti finali per l’Inter sono solo un lungo avvicinamento verso il sogno della finale, trascinata dai suoi tifosi impazziti e da un Lautaro scatenato che sfiora anche il raddoppio. Solo un eroico Maignan evita un passivo peggiore ai rossoneri, fermando nel recupero anche un violento sinistro di Lukaku. Inzaghi concede poi una meritata standing ovattino al Toro e a Barella, in campo Correa e Gagliardini. Al triplice fischio finale di Turpin esplode di gioia la Milano nerazzurra, a venti anni di distanza vendetta è fatta.

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