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La Lazio piega il Sassuolo. E il Napoli rinvia ancora la festa Scudetto

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La Lazio batte per 2-0 il Sassuolo nella 33/a giornata e rinvia ancora la festa Scudetto del Napoli. Alla squadra di Spalletti basterà comunque un pareggio domani contro l'Udinese per laurearsi campione d'Italia. All'Olimpico le reti di Felipe Anderson e Basic consentono ai biancocelesti di fare un passo avanti fondamentale in chiave Champions League, consolidando il secondo posto in classifica. Una giornata lunghissima per il Napoli e i suoi tifosi, attaccati alle tv e alle radioline sperando in un risultato positivo del Sassuolo che invece non è arrivato. Ma forse è meglio così, vincere in campo lo Scudetto avrà certamente un sapore diverso per Osimhen e compagni.

"Lo Scudetto ce lo stiamo "trezziando" piano piano, come dicono a Napoli. Meritiamo questo successo però adesso dobbiamo compiere gli ultimi metri e poi continuare fino al termine della stagione per onorare il nostro percorso", ha detto Spalletti in conferenza stampa alla vigilia del match di campionato con l'Udinese. Il tecnico ha parlato da Castevolturno, poi nel tardo pomeriggio con il resto della squadra è partito alla volta del Friuli. "Metteremo in campo la nostra qualità e quell'atteggiamento che siamo stati capaci di imporre in ogni incontro.

Il Napoli ha dimostrato di saper giocare fasi di gara diverse durante la stessa partita. E domani sarà la stessa cosa, sappiamo sempre rinnovarci", ha aggiunto il tecnico azzurro secondo cui "questo Scudetto è qualcosa che esce dagli schemi. Ne trarrebbero dei vantaggi tutti quelli che fanno parte di questo sistema, non solo Napoli e il Napoli".

Tornando sul pari con la Salernitana che ha rinviato la festa scudetto di qualche giorno, ancora Spalletti ha detto: "Vedere i nostri tifosi dispiaciuti ci ha mortificato. Noi ci nutriamo della loro felicità. Lo stadio ci ha fatto capire quale sia l'impresa che stiamo portando a termine, è quello che sognavo quando sono arrivato qui. Immaginavo uno stadio così. Con sciarpe, bandiere, bambini tutti azzurri. Deve essere una festa di tutti".

E lo stesso caloroso entusiasmo il Napoli lo ha trovato in Friuli, prima davanti all'aeroporto di Trieste e poi a Udine dove ad accogliere Di Lorenzo e compagni c'erano migliaia di tifosi e appassionati napoletani, molti dei quali residenti per lavoro in Friuli, con bandiere, fumogeni, cori e grida di sostegno per i giocatori. "Vincere uno scudetto a Napoli è un traguardo extra di super lusso sportivo che mi darà tanta serenità per il resto della mia vita. Adesso ci sono più belle e straordinarie da fare che vanno al di là del mio contratto - ha detto Spalletti a proposito del proprio futuro - Io mi devo domandare se mi sento all'altezza di dare ancora ciò che merita questa squadra e questa città. Non vado a chiedere all'esterno rinforzi, io mi metto sotto osservazione per cercare di capire se ho la convinzione di poter lavorare in maniera corretta e con la capacità di elevare il livello già raggiunto".

Spalletti ha poi ricordato che "quando ho accettato di venire a Napoli, non l'ho fatto per lo stipendio, ma per vincere e creare qualcosa di importante. Qui ci sono stati grandi allenatori prima di me, e l'unica strada che potevo percorrere era quella di vincere". Una missione che si può dire quasi compiuta.

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