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Pechino 2022, Kamila Valieva giù dal podio del pattinaggio dopo lo scandalo doping: disastro e lacrime

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Sul gradino più alto del podio c'è una atleta russa, ma non quella che il mondo si aspettava. Anna Shcherbakova è la nuova campionessa olimpica di pattinaggio di figura, alle sue spalle c'è la connazionale Alexandra Trusova, mentre a guastare la festa si inserisce la giapponese Kaori Sakamoto. E Kamila Valieva? La star 15enne si scioglie sul ghiaccio del Capital Indoor Stadium dopo una settimana da incubo, iniziata con l'annuncio della positività alla trimetazidina e proseguita con il ricorso al Tas da parte di Wada e Cio, contro la revoca della sospensione per la campionessa minorenne stabilita dalla Rusada. Fino al verdetto del tribunale dello sport svizzero, che ha riabilitato 'Miss Perfect' permettendole di esibirsi. Un caso mediatico, accentuato dai precedenti di Mosca in tema di doping - non a caso gli atleti russi in Cina gareggiano ancora senza inno e bandiera dopo la sentenza degli anni scorsi che ha certificato un sistema di doping di stato - che ha finito per minare la tranquillità e le certezze di Valieva.

La pattinatrice russa, dopo il primo posto provvisorio del programma corto, ha commesso due errori nel libero, sulle note del 'Bolero' di Ravel, ed è scivolata addirittura giù dal podio, ottenendo il quinto punteggio complessivo (141.93) che l'ha fatta precipitare in quarta posizione. Un incubo per colei che ambiva legittimamente all'oro.

Valieva, costume nero e rosso e guanti rossi, ha chiuso la propria performance in lacrime e ha atteso il verdetto inesorabile dei giudici. Il quarto posto evita al Cio l'imbarazzo di un risultato con asterisco (come annunciato alla vigilia qualora la russa fosse finita tra le prime tre), e porta con sé la cerimonia della consegna dei fiori per le tre medagliate, che saranno premiate subito e regolarmente, venerdì. Per Valieva, che ha lasciato mestamente l'arena senza rilasciare dichiarazioni neanche ai giornalisti russi, l'Olimpiade finisce nel peggior modo possibile. E con la spada di Damocle di una positività ancora da decifrare.

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