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Troppi incidenti gravi, il Motomondiale in subbuglio. E Michel Fabrizio attacca Marc Marquez

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“In merito alle polemiche che si sono scatenate sulle tristi verità delle gare di motociclismo ad ogni livello, anche Marquez, ha ammesso che “si sta lavorando duramente sulla sicurezza dei circuiti, dell’abbigliamento e di tutto il resto”. Ma non dice il perché in quanto non vuole alimentare polemiche con le federazioni nazionali ed internazionali, che a tutt’oggi non hanno evidenziato alcuna proposta se non un tavolo di confronto sull’istituzione di una patente a punti proposta dal sottoscritto”. Lo ha dichiarato il pilota Michel Fabrizio, classe 1984, già campione italiano 125 sp 2001, Campione Mondiale Superstock 1000 nel 2003 e vice campione del mondo SBK nel 2009.

“Inoltre penso che non è una questione personale tra me e lui ma una questione di salvaguardia dei più deboli che in questo specifico caso sono giovani e minorenni. È doveroso cambiare il regolamento, ed intervenire a 360 gradi, tempestivamente già dal 20/22.  Le centinaia di migliaia di euro che servono per fare correre i ragazzi nei vari campionati nazionali ed internazionali sono sicuramente un ignobile deterrente per non far cambiare le cose”, ha proseguito Fabrizio. 

 

“Non c’è più tempo per fare affermazioni generiche che servono solo a mantenere gli equilibri di potere economico e chiedo che si intervenga in maniera tempestiva tramite la stampa e le Istituzioni se si vuole realmente salvaguardare i giovani in questo sport. Non solo Valentino Rossi conferma le sue paure relativamente ai rischi che si corrono per l’aggressività dei nuovi piloti da qualche anno a questa parte, ma anche Franco Morbidelli chiede ai piloti professionisti di dare il buon esempio in pista. Eclatante l’affermazione di Espargarò che dichiara come i suoi figli non correranno mai ma giocheranno a tennis. Inoltre, aggiunge che “il vero problema sta nella direzione che questo sport sta intraprendendo”, quindi rinnovo l’invito alla Dorna e alla Federazione Internazionale di aprire un tavolo di confronto con persone esperte che comincino a riscrivere le regole a salvaguardia dei giovani per aumentare la sicurezza in questo sport e portarla ai livelli di garanzia che è arrivata la Formula 1 oggi. Basta con le promesse aspettando che il tempo passi e tutto il mondo si dimentichi di ciò che è accaduto”, ha concluso Fabrizio.
 

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