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Sebastian Coltescu, dal tentato suicido alle accuse di razzismo. Ecco chi è il quarto uomo di Psg-Basaksehir

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Si arricchisce di dettagli la vicenda della partita di Champions League interrotta tra Psg e Basaksehir dopo le proteste dei giocatori per un insulto sessista del quarto uomo. Proprio sul romeno Sebastian Coltescu, che avrebbe dato del "negro" al collaboratore tecnico dei turchi  Webo, in molti sui social network ricordano  quanto accadde 12 anni fa. Coltescu ha infatti minacciato il suicidio annunciando di lanciarsi nel vuoto da una finestra del suo appartamento di Craiova. Il caso fece molto scalpore in Romania. 

Psg-Basaksehir interrotta al 16° del primo tempo per razzismo. Non da parte dei tifosi o dei giocatori, ma, secondo quanto riportato da L’Equipe, dal quarto uomo. La gara, valida per l’ultima giornata del gruppo H e decisiva ai fini della qualificazione, si è fermata al 16° del primo tempo quando l’arbitro rumeno, Ovidiu Hategan, ha espulso dalla panchina dei turchi il collaboratore tecnico Webo per proteste. L’ex attaccante era infuriato con il quarto ufficiale di gara, il rumeno Sebastian 
Coltescu, reo, a suo dire, di averlo chiamato «negro». In campo sono entrati anche i funzionari della Uefa per cercare di ristabilire la calma, ma le due squadre hanno deciso di tornare negli spogliatoi e di abbandonare il campo. In questa gara, secondo le designazioni arbitrali Uefa, l’arbitro Var è Marco Di Bello, l’Avar Maurizio Mariani.

Tra i giocatori del Basaksehir maggiormente infuriati l’attaccante Demba Ba, uno dei panchinari della squadra turca che accusa il quarto ufficiale di gara, il rumeno Sebastian Coltescu, di aver rivolte parole razziste ai componenti della panchina ospite. «Perchè ti rivolgi a noi chiamandoci neri», ha detto in inglese Demba Ba. Intanto le due squadre non hanno ancora fatto il loro rientro in campo. Prima della sospensione della partita, in campo anche il direttore tecnico del Psg, Leonardo, che ha cercato di riportare ordine. Intanto, su Twitter, il Basaksehir ha postato lo slogan della Uefa: «No to racism! Respect». 

La vicenda rischia di diventare un caso diplomatico. «Condanniamo fermamente le frasi razziste fatte contro Pierre Webo dal team tecnico del Basaksehir e credo che la Uefa debba necessariamente intervenire. Siamo incondizionatamente contro il razzismo e la discriminazione nello sport e in tutti i settori della vita», ha dichiarato il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan su Twitter. 

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