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De Rossi-Totti, Pallotta si sfoga: "Nessuno mi costringerà ad andare via dalla Roma"

James Pallotta

La lettera ai tifosi del presidente pubblicata sul sito ufficiale del club

Valentina Lo Russo
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"De Rossi reagì male alla notizia dell'arrivo di Nzonzi, ma era umano: anche perché il giorno prima Monchi gli aveva detto che non l'avrebbero acquistato. Il giorno dopo è tornato indietro, ha detto 'ho sbagliato, andiamo avanti insieme".  Finalmente arriva la verità di uno dei protagonisti delle annose vicende giallorosse. James Pallotta dice la sua sui veleni della Roma il giorno dopo l'inchiesta pubblicata da Repubblica. "Per quanto riguarda l'articolo pubblicato giovedì su Repubblica, ho letto alcuni passaggi quando mi sono svegliato alle 5 di ieri mattina e li ho definiti 'cazzate'. Dopo aver letto tutto il servizio, e dopo aver sostenuto una lunga e assai dettagliata conversazione con uno degli estensori del pezzo, ritengo che alcune parti siano vere e altre parti chiaramente non corrette. Mea culpa". Poi il suo sfogo: "Sono rimasto in silenzio nelle ultime settimane, ma ci sono alcune cose che sento di dover affrontare. Che mi crediate o meno, e so che alcuni di voi sono pronti a non prendere in considerazione nulla di ciò che dirò, non penso ci sia stato nessuno, in società, più deluso, più depresso e più arrabbiato di me per come sono andate le cose alla Roma negli ultimi diciotto mesi" scrive Pallotta nella lettera indirizzata ai tifosi della Roma, presentando per la prima volta le sue scuse: "Mi dispiace per gli errori che abbiamo commesso, uno di questi si è rivelato molto grave a livello sportivo. È stato probabilmente uno dei più grandi errori che abbia mai commesso nella mia intera carriera e alla fine sono io che me ne devo assumere la responsabilità. È qualcosa che stiamo risolvendo e, per alcuni aspetti, ci vorrà del tempo. Sono sicuro che molti di voi staranno pensando: 'Bene, questa storia l'ho già sentita...'. Ma stiamo lavorando duramente per riorganizzare alcune aree del Club, che probabilmente avrebbero dovuto essere prese in esame prima, e per risolvere alcuni problemi, che solo di recente sono giunti alla mia attenzione". Il manager statunitense mette al corrente i tifosi delle prossime mosse del club nella speranza di tenerli al fianco del club: "Stiamo lavorando attentamente per ingaggiare persone di talento, che ci aiuteranno a riportare la Roma dove deve stare: ovvero a giocare sui più grandi palcoscenici, a competere per i trofei e a rendere orgogliosi i nostri tifosi. A coloro che dicono 'bla bla bla, abbiamo già sentito questi discorsi in precedenza', rispondo di essere fermamente convinto che prima di questa stagione, almeno negli ultimi quattro o cinque anni, abbiamo allestito squadre molto competitive e desiderose di vincere. Ci siamo qualificati con regolarità in Champions League ma non è stato sufficiente per vincere un trofeo. Questo è un mio grande rimpianto, perché alla fine il motivo per cui sono qui è vincere trofei". Infine la parte economica, quella che più interessa ai tifosi desiderosi di trofei: "Con i miei investitori, ho versato centinaia di milioni di euro e ho già speso probabilmente quasi novanta milioni di euro in un progetto per lo stadio che avrebbe dovuto essere approvato anni fa: uno stadio che assicurerebbe benefici alla Roma, alla città e al calcio italiano" aggiunge Pallotta, specificando che "se qualcuno pensa che io sia interessato solo a fare soldi con la Roma, non potrebbe commettere errore peggiore". "Non ho mai preso uno stipendio. Non ho mai tirato fuori un soldo dalla squadra. Non ricavo nulla dalle cessioni dei giocatori. Non guadagno niente dalle vendite delle maglie da gioco. Non prendo un centesimo". Sarà vero? Chissà…

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