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E Pechino vuole anche la serie A

Al via la trattativa per portare in Cina le partite di campionato

Carlo Antini
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Dalla "via della seta" alla "via della rete". Anche il mondo del calcio vuole fare la sua parte nel rinsaldare i rapporti fra l'Italia e la Cina. Domenica è in programma un incontro fra i vertici della FIGC, con il presidente Gabriele Gravina in testa e i vertici della Lega Serie A (il presidente Gaetano Miccichè e l'ad Luigi De Siervo) con rappresentanti del governo cinese presenti nella Capitale al seguito del presidente Xi Jinping. Il sogno della Lega Serie A e della Federazione è arrivare ad organizzare in Cina, entro i prossimi 3 anni, una o più gare ufficiali compreso il campionato. In passato Pechino e Shanghai hanno già ospitato 4 edizioni della Supercoppa italiana e - da quanto filtra - al momento le ipotesi più probabili riguardano proprio il ritorno in Cina della Supercoppa o la disputa della Coppa Italia. Il piano per tenere una partita di Serie A in Cina potrebbe infatti incontrare delle difficoltà, visto che l'accordo potrebbe richiedere l'approvazione non solo delle autorità calcistiche italiane e cinesi, ma anche della Federazione Asiatica e della FIFA. Proprio di fronte alla forte opposizione della FIFA, la Liga spagnola ha dovuto accantonare il suo progetto di far disputare una partita di campionato negli Stati Uniti in questa stagione. Per il presidente Gianni Infantino «le partite ufficiali delle leghe devono essere disputate all'interno del territorio delle rispettive associazioni». Anche la Premier League inglese aveva pensato ad un'iniziativa simile nel 2008, ma l'idea era stata presto accantonata di fronte alle feroci critiche di tifosi, politici e media. Tuttavia, Serie A e FIGC sono desiderose di esplorare nuovi mercati che facciano crescere l'appeal internazionale di un calcio italiano già rilanciato dall'arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juve. Non a caso a gennaio la Supercoppa è stata disputata a Jeddah, sulla base di un accordo pluriennale che vedrà anche nei prossimi anni la vincente del campionato e quella della Coppa Italia sfidarsi in Arabia Saudita. I dirigenti della Lega Serie A e della Federazione sono in trattativa con i rappresentanti di China Media Group, la principale emittente statale cinese e parte di una delegazione composta da 500 persone in viaggio con il presidente Xi, con l'intenzione di annunciare il piano già questo fine settimana. Nell'ambito dell'accordo con le autorità cinesi, la FIGC si proporrà di fornire assistenza alle società che intendono investire nei club di Serie A in Italia e fornirà contenuti multimediali per i canali cinesi. Non solo, ma la Federazione è pronta a mettere a disposizione le sue competenze anche per lo sviluppo della tecnologia VAR a supporto dei direttori di gara cinesi. La promozione del calcio italiano in Cina è un progetto a cui stanno lavorando in prima persona Gravina, Miccichè e De Siervo. Un rapporto, quello fra il calcio italiano e quello cinese, ormai di lunga data, iniziato con l'arrivo di Marcello Lippi alla guida prima del Guangzhou e poi della nazionale cinese, seguito da Fabio Cannavaro che ha appena preso il posto proprio dell'ex ct sulla panchina della massima rappresentativa del paese. Nella SuperLeague cinese spopola da anni a suon di gol Graziano Pellè, ex bomber della nazionale italiana. Per non parlare poi dell'ingresso di investitori cinesi nel calcio italiano, uno su tutti il gruppo Suning proprietario dell'Inter. Non a caso della delegazione cinese a Roma fa parte anche Zhang Jindong, che ha incontrato con il figlio Steven i vertici nerazzurri rappresentati dagli ad Beppe Marotta e Alessandro Antonello. In serata la famiglia Zhang, ma ci sarà anche Lippi, sarà ospite alla cena di Stato al Quirinale, che si svolgerà in onore del presidente cinese Xi.

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