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"Il razzismo c'èMa contro la Lazio"

Parla Arturo Diaconale, responsabile della Comunicazione biancoceleste: "Ora chiediamo i danni a chi ci infanga"

Luigi Salomone
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L'obiettivo è chiaro: bloccare la macchina del fango lanciata come una Ferrari a 300 km orari contro la povera Lazio. Lotito tace, incassa il deferimento e prepara la controffensiva mentre Arturo Diaconale, responsabile della Comunicazione spiega alcuni passaggi di questa vicenda cominciata con le orribile immagini di Anna Frank con la maglia della Roma. La Lazio è una società che nei fatti si è adoperata con molteplici iniziative nella lotta contro il razzismo, Lotito non ironizzava contro la comunità ebraica che voleva disertare l'incontro (o meglio una parte di essa visti i documenti che pubblichiamo oggi) alla visita della Lazio tanto che ha già pronte un bel pacco di querele per tutelare la sua immagine in sede penale e civile. Ma andiamo con ordine. Diaconale ci spieghi bene che cosa è accaduto lunedì? «Ero a Formello per una riunione con Gargano, Canigiani e De Martino e mi arriva un messaggio di Pavoncello» Che le chiede il membro della comunità ebraica? «Mi ha detto se avessi visto che era successo in curva sud». E poi? «Mi ha proposto di portare un mazzo di fiori davanti alla Sinagoga in segno di solidarietà. Poi mi ha inviato anche delle mail (pubblicate in alto, ndr)». A quel punto che ha pensato di fare? «Ho letto il messaggio a tutti: "avete visto che casino hanno combinato questi cretini", ho esclamato e ho informato Lotito che era impegnato in Lega... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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