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Di Francesco: Roma, conta oltre il risultato

Il tecnico ammette che sia una gara determinante per il ruolo di anti-Juve

Tommaso Maggi
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Un big match per stabilire l'anti-Juve. La sfida di domani sera tra Roma e Napoli può avere ripercussioni importanti sul campionato, lo sa bene Di Francesco che non si nasconde alla vigilia: «E' una partita determinante - le sue parole in conferenza stampa - può dare l'input a una delle due squadre di essere più convinta nel percorso futuro. Chi perde sarà penalizzato anche psicologicamente, vincerà la squadra che farà meglio la fase difensiva. Scudetto? Riparliamone dopo la partita». Il tecnico non potrà contare su Strootman e Schick: «Nessuno dei due sarà convocato. Kevin potrebbe recuperare per il Chelsea. Per il ceco non bisogna avere fretta. Si mette pressione al ragazzo che ha voluto anche forzare il rientro. Lo metterò in campo solo quando sarà pronto». Non ci sarà nemmeno El Shaarawy, tornato dalla Nazionale con un problema muscolare. Di Francesco non nasconde la sua delusione: «Sono state fatte valutazioni sbagliate, mi auguro che non accada più e che ci sia ancora maggior collaborazione tra noi e la Nazionale». Senza l'attaccante azzurro, l'allenatore giallorosso deve fare scelte obbligate in avanti: sarà confermato Florenzi nel ruolo di esterno alto a destra con Dzeko al centro e il recuperato Perotti a sinistra. E' guarito anche Pellegrini che formerà insieme a De Rossi e Nainggolan il trio di centrocampo. L'unico dubbio è in difesa con Jesus che dovrebbe vincere il ballottaggio con Fazio, reduce dall'impegno in nazionale: «E' importante valutare secondo gli avversari - spiega Di Francesco - Fazio lo vedrò oggi per la prima volta e non va sottovalutata questa situazione, ricordandoci anche che non c'è solo il Napoli ma anche altre partite». Prima convocazione per Karsdorp: «Non è detto che non possa giocare in corso, ma lui ha fatto solo tre sedute con me». Di fronte la Roma avrà la capolista, una squadra schiacciasassi che fino ad oggi ha espresso un calcio di grande livello: «Sarri sta facendo un lavoro eccellente che non mi meraviglia, ha avuto una crescita esponenziale arrivando al 4-3-3 con bravissimi interpreti. La squadra ha una manovra corale che è come una sinfonia». Sarà anche la sfida tra Dzeko e Mertens: «Il belga è diventato centravanti per esigenza e bravura del suo allenatore, è un attaccante atipico che interpreta al meglio il ruolo di centravanti non da area di rigore. Edin ha grande presenza in area ma ha grande tecnica e mobilità, volendo potrebbero anche giocare insieme ma mi auguro prevalga il centravanti più alto». La chiosa è sul calo degli spettatori, anche domani non ci sarà il pienone all'Olimpico: «Mi dispiace perché ero abituato a un altro stadio ma è riduttivo parlare di questo problema per Roma-Napoli. E' un discorso generale in Italia: siamo abituati a non guardare chi fa meglio all'estero ma dovremmo cercare di fare qualcosina. Parliamo tanto ma facciamo poco». 

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